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Il difensore del Napoli, Kalidou Koulibaly, è tornato sugli episodi di razzismo nella sfida di Inter-Napoli dello scorso 26 dicembre ai microfoni del Corriere dello Sport: "A San Siro rimasi stupito: perché Milano è città più cosmopolita, nell’immaginario la più europea delle metropoli italiane. Non riuscii a capire perché mai ci fosse quell’atteggiamento nei miei confronti. Come non riesco a farmene una ragione quando capita ad altri".
Koulibaly poi aggiunge: "È razzismo anche dare dello zingaro a Mihajlovic, insultare Insigne, invocare il Vesuvio. Ne sono pienamente convinto, perché la discriminazione non riguarda solo il colore della pelle. A me fanno il verso della scimmia, a Mihajlovic - al quale dedico un pensiero personale - l’offesa riguarda le sue origini. Ed è grave, insopportabile. Ho provato, a volte, con Insigne, a tranquillizzarlo: dai, passa. E invece ho sbagliato: passerà se ci opporremo, se ci saranno interventi seri. Offendere Lorenzo, che è un patrimonio del calcio e non solo un nostro giocatore, che è uno dei talenti della Nazionale, significa voler offendere l’Italia stessa, avercela con il tuo vicino, con chi ti appartiene".
Infine una battuta sulla lotta scudetto: "Chi lo vince? Il Napoli. E lo scriva. Noi ci crediamo, la sconfitta di Torino non lascia tracce. E poi il campionato è appena cominciato".
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