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L’addio a Marco Simoncelli: “Ciao SuperSic”

Eva A. Provenzano

La sua famiglia, i suoi amici, i suoi compagni di squadra insieme a tutti i suoi colleghi di lavoro, ma soprattutto tanta, tanta gente comune si è ritrovata a Coriano per dire addio a Marco Simoncelli. “Non serviva conoscerlo di persona...

La sua famiglia, i suoi amici, i suoi compagni di squadra insieme a tutti i suoi colleghi di lavoro, ma soprattutto tanta, tanta gente comune si è ritrovata a Coriano per dire addio a Marco Simoncelli. "Non serviva conoscerlo di persona - dice chi lo conosceva davvero - perché lui era così, così come si vedeva".

In cielo volano i palloncini a forma di 58 con la scritta Sic, un lungo applauso accompagna in Chiesa il feretro circondato dalle sue moto. Lacrime e poi ancora tanti applausi tra la folla durante la cerimonia e durante il sermone di padre Lambiasi che dice la parola più semplice 'Addio', poi la scandisce 'A Dio', perché il dolore deve fare posto alla speranza: "Grazie Marco, per tutte le volte che hai fatto divertire la tua parrocchia. Grazie, perchè tutte le volte che hai fatto queste cose ai miei fratelli più piccoli le hai fatte a me". 

Alla fine della Santa Messa i suoi amici portano a braccio sul sagrato la bara grigia e la poggiano a terra. Partono le note della canzone preferita del pilota 'Siamo solo noi' di Vasco Rossi. Il suo papà si siede accanto a lui insieme a sua sorella. La fidanzata Kate spiega a tutti chi era il suo ragazzo: "Un uomo troppo perfetto per restare con noi comuni mortali". "E' parte del vostro cuore", gli fa eco il dottor Costa.

Poi l'ultimo viaggio tra le strade del suo paesino. Ancora applausi, ancora lacrime. E un 'Ciao' ad un giovane campione capace di conquistare l'Italia e il mondo con i suoi riccioli d'oro e il suo talento. 'Addio SuperSic, ora insegna agli angeli come si impenna'.