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Giorni molto intensi in casa Inter e non solo per il mercato. La presenza nel capoluogo lombardo del presidente Thohir, sposta, inevitabilmente l’attenzione sulla questione bond.Nella mattinata di ieri il tycoon aveva illustrato agli uomini che fanno capo a Moratti, Gerardo Bragiotti e Alberto Manzonetto, l’operazione finanziaria – organizzata da tempo- con cui la società nerazzurra non prima di marzo-aprile emetterà un bond da 280-300 milioni con cui estinguere il prestito da 230 milioni contratto la scorsa estate con Goldman Sachs (Unicredit come garante) per rilevare le garanzie bancarie sino ad allora facenti capo a Moratti.
Serve spiegare che il bond, o prestito obbligazionario, è una forma di finanziamento attraverso cui la società si rivolge al mercato per reperire liquidità: non ai risparmiatori ma agli investitori istituzionali (banche, fondi di investimento, assicurazioni, ecc.). La solvibilità della società viene stabilita da un rating. Il creditore ha diritto a ricevere una cedola di interesse a scadenza fissa fino al rimborso del prestito.
Tale operazione dovrebbe portare i 40 milioni che serviranno alle casse nerazzurre a sostenere le spese ordinarie sino a giugno, quando sarà necessario un aumento di capitale a cui Moratti dovrà partecipare con due opzioni: o mettendo 12 milioni (in proporzione al 29% delle azioni che detiene) oppure vedendo erosa una parte del suo pacchetto.
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