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Il messaggio al campionato da parte dell’Inter è chiaro: fare gol alla formazione nerazzurra è difficilissimo. Sono tanti i fattori che stanno contribuendo a questo importante dato, a cominciare dall’aumento di chili e centimetri che rendono i nerazzurri difficilmente superabili nel gioco aereo, passando per la grinta di Medel (che si è superato anche quando arretrato in difesa) e il mestiere di Melo, oltre al sacrificio degli esterni alti e alle parate di Handanovic. Che ha anche il merito di aver concentrato gli unici errori stagionali nella gara contro la Fiorentina. Poi ci sono appunto i nuovi centrali.
E’ vero che Miranda e Murillo in coppia hanno giocato appena il 40% delle gare, ma anche uno alla volta stanno garantendo solidità, leadership ed esplosività nel cuore della propria area. Come si augurava Mancini, l’ex Atletico Madrid ha portato a Milano la serenità e la mentalità vincente di chi è abituato a giocare ad alti livelli e a sollevare trofei.
Il colombiano invece ogni tanto si fa tradire dalla foga - rigore non visto col Carpi, due palloni in uscita regalati nel derby, due errori di posizione contro la Juve e il rosso di Palermo -, ma ha una tigna, una velocità e una forza fisica che quasi sempre gli permettono di rimediare. Tra due giorni per tutti arriva il test più duro, contro la Roma di Dzeko e delle frecce sugli esterni.
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