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È il giorno della presentazione alla stampa di Houssine Kharja, arrivato all'Inter sabato 29 gennaio, in prestito con diritto di riscatto fino al 30 giugno 2011, e andato già in campo contro il Palermo, avviando insieme a Giampaolo Pazzini la rimonta sui rosanero, fino alla vittoria per 3-2. Al fianco di Kharja il dt nerazzurro Marco Branca, il ds Piero Ausilio e Leonardo.
"È un onore, un piacere, arrivare nella squadra campione del Mondo, qui, alla corte di Leonardo. Ero un raccattapalle quando lui giocava nel Paris Saint Germain... (sorride, ndr). Ho ancora un paio di pantaloncini suoi, bucati, un ricordo, per me era un idolo. Mi ricordo del suo piede sinistro magico, calciava punizioni e calci d'angolo in una maniera perfetta. Ripeto, è un onore essere qui. Sono davvero contento di essere qui e anche di come è andato il debutto", dichiara Kharja.
"Io sono molto ambizioso come giocatore e ora che sono all'Inter ho voglia di mettere il mister in difficoltà e giocare le mie carte. Rispetto a quando ero alla Roma - prosegue il centrocampista - sono sicuramente cresciuto, conosco meglio il calcio italiano, e sono qui per dare una mano. Ogni allenamento per me sarà come una finale".
"All'Inter ho segnato tre volte da avversario, ora spero che questo non accada mai più, il che vorrebbe dire vestire la maglia nerazzurra a lungo. Tra l'latro una delle prime cose che mi sono state ricordate da Maicon e Cambiasso è stata proprio Inter-Siena, quel 2-2 dell'11 maggio 2008...", sorride Kharja, per poi parlare del match contro il Palermo, il match del suo esordio: "Pazzini ed io eravamo davvero contenti a fine gara, vincere giocando nell'Inter è un qualcosa di meraviglioso".
Kharja parla poi del suo ruolo: "Nasco come centrocampista centrale, ho ricoperto tutti i ruoli del centrocampo, e quando ce n'è stato bisogno ho giocato anche in difesa. A centrocampo mi piace difendere come attaccare, certo che giocando come trequartista andare a segno è anche più facile".
"Considero il campionato italiano il più forte al mondo e arrivare all'Inter, campione, per me è una consacrazione, ma prima di tutto voglio che sia un punto di partenza, per vincere tanto con questa maglia. Il campionato? L'Inter è la squadra più forte d'Italia e ci deve credere. Ce la possiamo fare e tutti in spogliatoio ci credono", aggiunge il centrocampista.
A Kharja viene poi chiesto che effetto gli abbia fatto, da ex genoano, abbracciare un ex doriano come Pazzini: "Il passato è passato, mi hanno preso un po' in giro i miei ex compagni, ma ripeto, è passato".
A proposito del numero di maglia, Kharja spiega: "Ho scelto il 14 anche perché è il numero di un grande amico, Vieira. Lui e Dacourt sono dei miei grandissimi amici, ci siamo sentiti in questi giorni".
Si parla poi del periodo genoano: "L'anno scorso, nel mio periodo migliore, mi sono rotto il ginocchio. Ma quando stavo bene, ho sempre giocato titolare. Al momento del mercato, ho avuto una piccola discussione col presidente, e quindi mi sono messo a disposizione per il mercato. Io e lui sappiamo cosa ci siamo detti, oggi lo ringrazio solo per la stima nei miei confronti. Sono contento di non essere rientrato nei suoi piani comunque, perché oggi sono nell'Inter".
Infine, un cenno alla nazionale: "Mi sento marocchino dentro, anche se sono nato in Francia. Sono orgoglioso e fiero di giocare per il Marocco, senza nessun rimpianto: sono il capitano, per me è davvero un grande orgoglio".
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