L'Inter è tornata in Champions dopo anni di assenza e non vuole essere una semplice comparsa. Questo è quanto scrive l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, che spiega come i nerazzurri si stiano attrezzando per farsi trovare pronti alla competizione europea per club più prestigiosa.
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La differenza tra vivere e vivacchiare: ecco il rischio che Spalletti non vuole correre
Il tecnico toscano vuole essere protagonista in campionato ma contemporaneamente fare bella figura in Champions
“Ritrovare la Champions League dopo sei anni e fra un mese e mezzo riscoprirsi a viverla con un po’ di ansia: per l’Inter sarebbe come avere un capo di lusso stradesiderato e accorgersi di non sapere bene cosa farsene, come abbinarlo con il resto della cabina armadio. Come sbagliare un test attitudinale: mesi e mesi di preparazione per non dimostrarsi perlomeno all’altezza, davanti alla commissione. Questo è la Champions: un ente giudicante, che traccia il confine fra mediocrità e élite, fra vivacchiare e vivere. Spalletti lo sa bene perché ha attraversato quel crocevia diverse volte, e sa quanto vanno forte le auto che passano da quelle parti. Per questo insiste chiedendo un ultimo sforzo sul mercato: due giocatori non banali per completare una rosa che dovrà affrontare almeno una cinquantina di partite stagionali, considerando di volare fuori confine - che sia per la Champions o l’Europa League - anche nel 2019. Il tecnico non dice nulla di nuovo: ribadisce. E sono cose già chieste anzitutto alla società. Pianificate con la società”.
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