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L’Islanda ha stregato il mondo. Dall’Italia c’è chi lavora notte e giorno: Parma è il fulcro del sogno…

É in Emilia che vengono create le magliette indossate dalla nazionale e dopo la vittoria contro l'Inghilterra, le richieste sono balzate alle stelle.

Alessandro De Felice

"I primi ordini sono arrivati alle undici di sera di lunedì. Solo pochi minuti prima l’Islanda ha scritto una pagina di storia sportiva, battendo 2-1 i leoni di sua maestà e scolpendo la Brexit calcistica dell’Inghilterra dagli Europei, qualificandosi ai quarti. All’Erreà di San Polo di Torrile, paese di poco più di 7.000 anime della Bassa Parmense, sono iniziati ad arrivare ordini su ordini per acquistare la maglia della squadra del barbuto capitano Aron Gunnarson. La favola dell’Islanda ha stregato il mondo. E l’azienda di abbigliamento sportivo della famiglia Gandolfi, nata nel 1988, sta spedendo migliaia di casacche dell’isola dei vulcani, più o meno in ogni angolo del mondo. Dall’Arabia alla Groenlandia, dalla Scandinavia a Singapore. Tutti vogliono indossare i colori islandesi: «Siamo contenti - racconta il presidente Angelo Gandolfi - di poter essere fornitori di questa stupenda favola che è l’Islanda»".

"«Ne stiamo vendendo davvero tante - spiega Fabrizio Taddei, Export Manager dell’impresa - non posso dire le cifre precise, ma parliamo di diverse migliaia. Lavoriamo giorno e notte: dopo la partita con l’Inghilterra c’è stata un’impennata». Un’impennata che ha portato gli ordini da circa un migliaio a 30.000 e a breve a 50.000. Una mole di lavoro tale da mettere a rischio le ferie estive dei 150 dipendenti dello stabilimento di San Polo e dei 700 di quello in Romania. Tante richieste sono arrivate dalla Scozia: è stata festeggiata così la vittoria dell’Islanda e la Brexit calcistica dell’Inghilterra, che ha vendicato la vittoria referendaria del “leave” dall’Unione europea, dove gli scozzesi invece avevano votato in massa per rimanere. Erreà è con la nazionale islandese dal 2002. Racconta la responsabile del marketing Rosa Sembronio: «Siamo sponsor tecnico da 14 anni. Non è stata una scelta legata agli Europei. Abbiamo costruito un rapporto di collaborazione basato sulla stima reciproca e sull’attaccamento a valori comuni. È una bella storia, fatta di passione. La storia di un calcio pulito, che con la determinazione riesce a raggiungere gli obiettivi». Il contratto è stato rinnovato fino al 2020. Nonostante le sirene dei grandi marchi e il primo tentativo di contraffazione di una nota azienda cinese, il matrimonio con l’Islanda continua. Un rapporto festeggiato con un’impensabile qualificazione ai quarti. Taddei: «Credevamo che l’Islanda potesse fare bene, in azienda avevamo scommesso sul passaggio del turno come migliore terza. Siamo andati oltre le attese». E con l’Italia di Antonio Conte, decisamente islandese per spirito di gruppo e determinazione, come la mettiamo? «Una semifinale Italia-Islanda sarebbe meravigliosa»".

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