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La GdS celebra Mourinho: “ennesimo capolavoro con il Chelsea-B”

La Gazzetta dello Sport, tramite il noto editorialista, Luigi Garlando, celebra l’ennesimo capolavoro tattico di Mourinnho che, nonostante un Chelsea rimaneggiato, è riuscito nell’impresa di vincere in casa del Liverpool capolista...

Riccardo Fusato

La Gazzetta dello Sport, tramite il noto editorialista, Luigi Garlando, celebra l'ennesimo capolavoro tattico di Mourinnho che, nonostante un Chelsea rimaneggiato, è riuscito nell'impresa di vincere in casa del Liverpool capolista della Premier League: "Sarà anche banale, ma non esiste definizione migliore per Josè Mourinho. Mago per quel potere unico di piegare la realtà come un cucchiaino, di sottometterla alla sua volontà e per l’arte di manipolare i cuori, gonfiandoli di coraggio o rimpicciolendoli di paura, a seconda nella necessità. E se, in realtà, così non è, è così che sembra. E ciò che sembra, vale. Quando si racconterà la sua storia, varrà la pena di soffermarsi su ciò che successe il 27 aprile del 2014, ad Anfield. Ieri. Mou era nella tana del Liverpool, regina di Premier, la più spettacolare squadra d’Europa: 96 gol fatti, 30 in 31 match solo quel demonio di Suarez. In una bolgia di sciarpe rosse e di innamorati, pronti a festeggiare un titolo atteso da 24 anni, lo Special One guidava un Chelsea imbottito di riserve, apparentemente distratto dal ritorno di Champions con l’Atletico Madrid. Indispettito per un mancato ritocco di calendario, Mou aveva minacciato di portare a Liverpool una squadra di ragazzini, poi aveva ripiegato su un massiccio turnover e, ridotto a quel modo, il Chelsea, agli occhi della Kop, appariva il capro da sacrificare per il rito della festa. Ma quella veste dimessa era la prima stregoneria del Mago: ha fatto entrare nelle mura di Anfield un cavallo di Troia apparentemente innocuo. Poi Mou, anche a partita in corso, si è messo a ridere e a scherzare nell’area tecnica con Brendan Rodgers, allenatore del Liverpool, amico fin dai tempi del suo primo Chelsea. Rideva anche Brendan. Mou gli ha risucchiato la rabbia dal cuore, lo ha convinto che tutto sarebbe stato semplice per i Reds in quella gioiosa rimpatriata di amici. Infine, ha completato la stregoneria creando una nebbia di maglie blu e il Liverpool, che veniva da 25 primi tempi con almeno un gol, ha smarrito la porta e non ne ha segnato uno in 90 minuti. Mou lo aveva già fatto cinque giorni prima a Madrid contro un’altra delle squadre più in forma d’Europa: l’Atletico del diabolico Diego Costa (27 gol, in 33 match). In cinque giorni il Mago ha preso i due giovani colleghi più celebrati della stagione e li ha incartati allo stesso modo. Anzi, ieri ha fatto molto di più, perché a Madrid era forte dei titolari e non ha segnato un gol. Ad Anfield ha piantato uno spillone nel pupazzo di Gerrard, il capitano è inciampato incredibilmente e il Chelsea ha segnato il primo dei due gol. In spogliatoio aveva guardato negli occhi il ceco Kalas, difensore di 20 anni, esordiente in Premier e gli aveva detto: «Suarez è il Pistolero, tu lo Sceriffo. Arrestalo». Più o meno. Gli ha soffiato sul cuore e gliel’ha gonfiato. Il ragazzino, bravissimo, non ha tremato. Come non tremò Giacinto Facchetti, a 18, anni quando debuttò in A contro la Roma, marcando un altro uruguaiano, Ghiggia. Helenio Herrera gli aveva promesso, gonfiandogli il cuore: «Giacinto, lui campione del mondo, tu lo diventerai». Mourinho è Mago anche nel senso di Herrera che un giorno si arrabbiò e contro la Juve giocò per davvero con una squadra di ragazzini. HH e JM, padri di due Grandi Inter. Incartatori e Incantatori. Hanno reso speciali squadre che sembravano normali: questa è la loro vera magia."