Prepariamoci, in un prossimo futuro, ad adeguarci alle abitudini ed agli orari cinesi. La sensazione è che volendo o no Dovremo infatti rassegnarci a spostare il fuso del nostro calcio a Oriente: la Spagna, sul tema, hanno fatto da pionieri. L’ultimo Barça-Real (3 dicembre, 1-1 con reti di Suarez e Sergio Ramos) ha avuto come calcio d’inizio le 16.15 di Barcellona, le 22.15 a Pechino per rendere fruibile l’evento pure in Cina. Decisione che ha “oscurato” il Clásico in Inghilterra dove è vietata la trasmissione delle partite di calcio di sabato dalle 14.45 alle 17.15 per invogliare i tifosi a riempire gli stadi. A Madrid hanno fatto spallucce e così molto probabilmente accadrà quando un Derby d’Italia verrà giocato alle tre del pomeriggio o, peggio ancora, a mezzogiorno e mezzo, per catturare i tifosi cinesi (mai come quest’anno è stato celebrata anche dalle squadre di Serie A l’entrata nell’anno del Gallo). Scelta che pare inevitabile per il derby di Milano una volta che Sino Europe Sports completerà le pratiche legate al closing con Fininvest, però l’argomento non potrà che coinvolgere pure la Juventus che resta il motore del nostro sistema calcio. In tal senso è possibile che, tra una stretta di mano e un sorriso buono per i fotografi, Steven Zhang domani sera possa dare appuntamento in Lega Serie A ad Andrea Agnelli con l’obiettivo di sensibilizzare il presidente della Juventus alla politica intrapresa dall’Inter che mai come in questo campionato ha giocato tante gare negli slot pomeridiani.
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La Liga si è già adeguata. In futuro anche la serie A dovrà adeguarsi agli orari cinesi?
Prepariamoci, in un prossimo futuro, ad adeguarci alle abitudini ed agli orari cinesi
(Tuttosport)
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