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La nuova Inter è irriconoscibile. Ci sono segnali che raccontano di una squadra diversa

Andrea Della Sala

L’Inter vince e diverte. Battendo 4-0 il Viktoria Plzen si guadagna gli ottavi di Champions con un turno d’anticipo eliminando il Barça

Partita divertente dell'Inter che non soffre l'ansia, archivia la pratica Viktoria Plzen e si regala almeno altri due turni in Europa. Non proprio una cosa scontata ai sorteggi.

"L’Inter nuova è riconoscibile dalla manovra - sempre ariosa e adesso molto più rapida nei tempi di esecuzione - ma anche dai dettagli di contorno, dai gesti che si scambiano i giocatori, da come comunicano in campo, da come cerchino sempre una soluzione collettiva. Lautaro, per dire, non è riuscito a segnare nonostante quattro o cinque possibilità di farlo (il portiere Stanek gli ha preso tutto) eppure non s’è fatto divorare dall’ansia o dal bisogno di far gol, continuando invece a giocare per gli altri, dando a Dzeko la palla del 3-0 e poi applaudendolo teatralmente (e con lui Barella) al momento della sostituzione, ben sapendo quanto al bosniaco non piaccia mai uscire sempre prima del tempo", analizza Repubblica.

"Sono gesti di reciproca cortesia (Acerbi e Skriniar applaudiranno a loro volta l’uscita di Lautaro) che raccontano di una storia ricominciata quando sembrava che la squadra, dopo la sconfitta con la Roma, stesse andando in frantumi. Persino Lukaku, che in quel momento aveva senz’altro un ampio ventaglio di emozioni da esprimere, quando ha segnato (e prima di entrare aveva garantito alla panchina che lo avrebbe fatto) per prima cosa è andato ad abbracciare stretto Correa, colui che l’ha messo nelle condizioni di far gol. Persino la prima rete (testa di Mkhitaryan dopo una notevole iniziativa di Bastoni) è derivata da un gesto d’altruismo, perché Dzeko s’è scansato percependo che gli stava arrivando un compagno alle spalle. Sembra tutto persino stucchevole, ma è quello che in questo momento l’Inter esprime, con la gente attorno a farle da corona", conclude il quotidiano.