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La Repubblica durissima: “Inter, prestazione sconcertante. Spalletti e i dirigenti…”

Marco Astori

Questa l'analisi del quotidiano, che non ci va per niente leggero sulla prestazione dei nerazzurri

Ennesima delusione in casa Inter. Nonostante i quasi 50mila spettatori presenti al 'Meazza', i nerazzurri non vanno oltre un misero e deludente pareggio contro il Crotone dell'ex Walter Zenga. E La Repubblica, nella sua edizione odierna, non fa tanti giri di parole per descrivere il momento nerazzurro: "È stato testato ieri a San Siro un nuovo e potentissimo sedativo, il nome del prodotto è Intercrotone, ha tramortito chiunque fosse per sua sventura presente e riproporlo garantirà i medesimi risultati, gli scienziati ne sono certi. Dopo 95 minuti di trattamento, ovviamente all' Inter tutto è rimasto come prima, anzi peggio. È stata la più sconcertante prestazione degli eroi di Spalletti, ormai in caduta libera, ben al di là di ciò cui si è assistito in questo 1-1 con reti di Eder e Barberis che non fa una piega, quinto pareggio di fila per una squadra che non vince da due mesi esatti e dieci partite ufficiali, e che provoca nell'allenatore ospite addirittura qualche lacrima al fischio finale: inutile spiegare quanto tenesse Walter Zenga a questa gara, inutile dire che per lui ci sono stati cori della curva, che lo si è visto zompettare al ritmo di «chi non salta rossonero è» anche durante la gara, che al termine gli ultras nerazzurri inneggiavano a lui e insultavano l'Inter.

Già, perché come sempre in queste stagioni terribili - continua il quotidiano -, le offese del pubblico a un certo punto trasmigrano: non più all'indirizzo di chi dice e scrive che l'Inter fa orrore, ma verso i reali responsabili del disastro, logico. La partita degli spallettiani è stata una pena assoluta, la peggiore dell'anno. Difficile anche trovare le parole per descrivere il vuoto pneumatico, il nulla a cui si è assistito. Dopo aver vinto 12 delle prime 15 gare senza mai perdere, l'Inter nelle successive 8 non ha più vinto, pareggiando 6 volte. È un crollo che ormai chiama in causa, e parecchio, Luciano Spalletti, sempre molto combattivo in sala stampa poi improvvisamente timido quando si gioca. Per giunta, dal contorno piovono bugie o raggelanti prese in giro: «Pastore non è mai stato negli obiettivi tecnici» , proclama l'ad Antonello. Si vede che abbiamo avuto tutti le allucinazioni, e il manager di Pastore a Milano per giorni era invece un sosia, o un attore. C'era una volta l'Inter, e c'erano una volta i suoi dirigenti".