La Repubblica – Guardi Spalletti e sembra di vedere Pioli. Inter, si naviga a vista

Il giornale romano mette a confronto i due allenatori e la depressione dilagante dell'ambiente nerazzurro che ad un certo punto li ha intristiti

La Repubblica, nel pezzo dedicato all'Inter, disegna un quadro davvero particolare delle ultime disfatte nerazzurre e fa un paragone tra Spalletti e Pioli che rientra proprio in tutte quelle cose di cui ieri ha parlato l'attuale allenatore nerazzurro quando si è riferito al 'le cose andranno così perché all'Inter vanno sempre così'. " Era uno sciamano con la pozione giusta per tutti, ora sembra il principe di Helsingør, atterrito dall’incombere non di uno ma di due spettri: quello dell’Inter d’autunno. Guardi Spalletti e sembra di vedere Pioli a fine stagione l'anno scorso, nelle ultime settimane, quando gli era spuntato un barbone da abate Faria e un'inquietante fissità dello sguardo", scrive Andrea Sorrentino nel suo articolo. Si parla di un tecnico abbacchiato, che naviga a vista perché non sa cosa aspettarsi neanche da Inter-Benevento. E viene sottolineato anche che "tra il Mondiale a giugno e l’Inter che si sbriciola, chi vuole rischiare la gamba per la causa? Pessima situazione". 

Nello stesso articolo si legge anche di ultrà pronti ad intervenire in questa situazione, che la Nord abbia in serbo una contestazione? Perché anche a livelli dirigenziali è sembrato ci sia un po' un ambiente particolare se si pensa che la società in settimana aveva fissato le interviste dell'ad Alessandro Antonello a Premium e SkySport e poi, proprio nelle stesse ore, sono arrivate pure le parole di Walter Sabatini. Secondo La Repubblica il club si è trovato spiazzato e perplesso dall'intervento del coordinatore di Suning.Si parla anche delle parole di Mentana sull'azionariato popolare, di tifosi più o meno vip stanchi di questa situazione, che sarebbero pronti a fare una cordata per fare qualcosa per l'Inter. Che intanto sul campo deve fare tutto lei e ricominciare a fare punti a partire da stasera.

(Fonte: La Repubblica, 24-02-2018)