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"Con la Juve si perde quasi sempre per impotenza, ma la sconfitta dell’Inter stavolta è stata più dolosa che colposa e questo è, in qualche modo e paradossalmente, un buon segno per i nerazzurri: significa che senza i loro sbagli sarebbero stati all’altezza dei tiranni, almeno per una notte". Con queste parole, il quotidiano La Repubblica, parla della sconfitta di ieri sera dell'Inter. La squadra di Spalletti ha perso uno a zero contro la Juventus ma la battaglia sul campo ha decretato che c'è qualcosa di buono al quale aggrapparsi anche in vista della gara di Champions contro il PSV.
"La partita è cambiata quando Spalletti ha cambiato modo di giocarla, togliendo il brioso Politano e mettendo il compassato, per usare un eufemismo, Borja Valero: doveva essersi accorto di qualche smagliatura a centrocampo, ma anziché restituire forza in mezzo al campo ha smesso di dare paura alla Juve. Non è un caso che nemmeno dieci minuti più tardi i bianconeri abbiano confezionato l’azione meglio riuscita della partita e che sia arrivato il gol di Mandzukic", aggiunge lo stesso quotidiano che pone l'accento poi su una colpa in particolare, il palo di Gagliardini.
"E' stato uno sbaglio e non una botta di sfortuna che ha tenuto in piedi la Juve, che ha reagito con veemenza proprio quando l’Inter le ha messo più paura, segno che questa squadra ha una personalità debordante anche nelle sere grigie. Infine, i bianconeri hanno assecondato la logica della mossa sbagliata di Spalletti, annichilendone ogni possibile reazione", ha concluso nello stesso articolo il quotidiano.
(Fonte: La Repubblica, 8-12-2018)
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