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la Repubblica – Pioli e l’Inter, un miracolo di alchimie interne: eppure se a settembre…

Il quotidiano esalta il primo periodo in nerazzurro dell'allenatore

Marco Macca

Quella che si presenta domani a Torino sarà un'Inter ben diversa da quella che ha iniziato la stagione. Per spirito, uomini, voglia di vincere. Merito soprattutto di un uomo, Stefano Pioli che, come sottolineato da la Repubblica, ha trovato una vera alchimia con l'ambiente nerazzurro: "Sembra che sia lì da una vita, dicono quelli che frequentano Appiano. L’uomo sta dritto come un fuso, al centro del campo, autoritario. A volte in tuta, a volte ha addosso un cappotto, anche se in partita non lo mette mai perché finora è andata bene così. Impartisce ordini secchi, in italiano ben scandito, e la truppa obbedisce. Lo riconosce come capo, si fida, lo segue. Non era atteso come un emulo di Mourinho, del resto non ne ha le caratteristiche mediatiche e oratorie, né come un condottiero lancia in resta che avrebbe guidato l’Inter oltre ogni ostacolo: gli si chiedeva almeno di rimetterla in piedi, di aggiustarle la testa e le gambe, di riportarla in carreggiata, poi a giugno sarebbe arrivato Diego Simeone a perfezionare il lavoro. Per ora Stefano Pioli è andato ben oltre. È stato un piccolo miracolo di insondabili alchimie interne, e infine di entusiastica accettazione da parte del gruppo, quello che ha portato il tecnico, in nemmeno tre mesi, a impadronirsi dell’Inter e a guidarla verso una rimonta lunga 7 vittorie consecutive e ora verso la partita dell’anno, perché quella contro la Juve lo è sempre, e verso la partita della vita, per quanto lo riguarda. Non avesse disputato e perso con la Lazio un preliminare di Champions League contro il Bayer Leverkusen (agosto 2015), si potrebbe dire che domani sera Pioli gioca la gara più importante della sua carriera. E infatti lo diciamo: Juventus-Inter è la grande occasione di Pioli, perché un risultato positivo o positivissimo sarebbe la consacrazione sua, prima ancora dell’Inter. Eppure la sua storia recente è l’ennesima dimostrazione che la vita è fatta di porte scorrevoli, e che del doman non v’è certezza nel senso che non sai mai cosa ti potrà accadere di lì a poco, nel bene e nel male. Perché se Crotone-Atalanta dello scorso 26 settembre non fosse finita 1-3, oggi racconteremmo altre storie su Pioli, sull’Inter, su Gagliardini e pure sull’Atalanta. Il 26 settembre scorso infatti, dopo 4 sconfitte nelle prime 5, Gian Piero Gasperini si gioca la panchina della Dea: se perde o se non convince, sarà esonerato. Dietro la porta socchiusa, praticamente sull’uscio, c’è Pioli, pronto a subentrare. Ma l’Atalanta vince, e la settimana dopo si rilancia del tutto con una vittoria sul Napoli, nel giorno in cui esordisce dal 1’ Gagliardini, che da lì in poi vive la sua fulminea favola che a gennaio lo porterà all’Inter".

(Fonte: la Repubblica)

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