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Ora le critiche sull'Inter iniziano a diventare davvero pesanti. Perché praticamente nessuno riesce a dare una spiegazione certa dell'improvviso crollo della squadra nerazzurra, mentre i sospetti e la delusione si fanno sempre più consistenti. Andre Sorrentino, sulle pagine di Repubblica, usa parole molto forti: "... E dato che di prese in giro sono (siamo) tutti un po’ stanchi, è opportuno dire che anche contro il Sassuolo, quarta sconfitta consecutiva e sesta nelle ultime 8, l’Inter ha dato seguito ai suoi propositi: smettere di giocare, come le accade da un mese esatto in qua, andando incontro con improntitudine a figuracce memorabili (...) Dopo il derby del 15 aprile, semplicemente, i professionisti in nerazzurro hanno deciso, scientemente o imbeccati dall’alto, di fermarsi, allontanandosi dal sesto posto che avrebbe garantito preliminari di Europa League (e quelle orribili partite del giovedì sera) e la cancellazione della tournée di luglio in Cina, ritenuta fondamentale dai vertici del club. Non è dato sapere cosa accada negli allenamenti, perché sono invisibili agli organi di informazione (ma non agli amici e a tifosi ben introdotti), ma ciò a cui si assiste in partita è piuttosto chiaro. Una squadra che scende in campo solo col corpo e non con la testa, e quel corpo lo usa per ciondolare sul prato, senza offrire nulla".
L'articolo poi aggiunge: "Impossibile che si tratti di una semplice crisi di motivazioni o di preparazione atletica, perché le ultime gare dell’Inter sono state una tale vergogna da suggerire ben altre spiegazioni. Una striscia di otto partite senza vittorie non si verificava dal 1982, e prima ancora dal 1947. La sconfitta contro il Sassuolo, davanti a 42mila testimoni, è stata un’altra presa in giro, nonostante il povero Stefano Vecchi in panchina, un altro che ha accettato per spirito di servizio di mettere la faccia su questa vergogna, come l’ultimo Pioli (...) Nella farsa si inserisce anche la contestazione degli ultrà, gli stessi che due settimane fa hanno preso una squalifica per cori razzisti, con striscioni e insulti, fino alla decisione di lasciare lo stadio dopo 20’, costringendo ad andarsene anche molti che volevano vedersi la partita. Difficile credere che i capi ultrà, da sempre ben introdotti nelle cose interiste, non conoscano la situazione e i veri motivi del crollo".
(Fonte: la Repubblica)
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