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A Roma tiene banco la vicenda relativa all'addio di Sabatini. L'attuale ds giallorosso ha annunciato che lascerà il club a fine stagione e l'edizione odierna di TuttoSport si interroga su chi potrebbe essere il possibile sostituto:
"Se nelle esperienze alla Lazio e al Palermo il ds agiva, monitorava e sceglieva i calciatori ma poi doveva aspettare il responso di Lotito e Zamparini, in giallorosso - dopo l'addio di Baldini - si era abituato a fare tutto da solo. Entrate, uscite, settore giovanile, allenatori, staff tecnico e medico, preparatori: tutto passava per le sue mani. Inevitabile che quando, dalla passata stagione, la proprietà americana (attraverso Alex Zecca, braccio destro di Pallotta) ha iniziato a effettuare alcune intromissioni nel suo operato, Sabatini non abbia apprezzato. Dalla chiusura di alcune operazioni nell'ultima sessione invernale (su tutte, Perotti), frenate perché prima si pretendevano alcune cessioni, alla decisione di cambiare Garcia in corsa (Sabatini era contrario), il ds ha capito a fine gennaio che la misura era colma. Considerate queste premesse, per il futuro non è difficile immaginare cos’abbia in testa la proprietà statunitense: creare un pool di lavoro con la supervisione costante di Zecca (e quindi di Pallotta). Spalletti, però, vuole lavorare con un uomo che già conosca il mercato. Per questo motivo, la possibilità di affiancare un ds italiano (certamente competente, di fiducia del tecnico ma meno accentratore rispetto a Sabatini) all’uomo del presidente, è l’ipotesi più probabile e credibile. In pole c’è Carli dell’Empoli. Un nome che accontenterebbe tutti in società: Zecca potrebbe continuare a maturare esperienza e dispensare “consigli” grazie al suo software stile Moneyball, mentre Spalletti potrebbe avvalersi di un dirigente di valore e di assoluta fiducia. Le alternative non mancano: una è Gerolin, ora al Palermo, che ha già lavorato col tecnico a Udine. Tra le cose poco chiare da definire nelle prossime settimane c’è, però, l’autocandidatura per la campagna acquisti operata da Sabatini sabato notte: «Il mercato si fa adesso e ci penso io». L’equivoco è palese e la domanda è lecita: come si comporterà la società e quale sarà la reazione del suo erede?"
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