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La Russa: “Grazie ad Oaktree, ha capito cos’è l’Inter. San Siro? Sala doveva…”

Matteo Pifferi Redattore 
"Marotta presidente? "La scelta migliore che potevano fare, è il segnale che hanno capito la specificità della società", ha detto La Russa

A margine dell'Assemblea degli azionisti che ha prodotto il nuovo CdA dell'Inter, Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha parlato così

"Questa non è una normale società in cui dare e avere si devono bilanciare. Qui ci sono in ballo emozioni da gestire con sensibilità diversa da altre attività. La scelta del presidente che ha contribuito in maniera importante per non dire decisiva agli ultimi successi dell'Inter è testimonianza che la nuova proprietà ha compreso pienamente la specificità dell'Inter. Io li ringrazio dal profondo del cuore, così come rivolgo un pensiero affettuoso al presidente uscente, che da lontano negli ultimi tempi ma non ha mai smesso di essere innamorato dell'Inter e non era scontato. Ha lasciato che la squadra raggiungesse importanti traguardi, un grazie anche a lui nel ricordo dei grandi presidenti che lo hanno preceduto e che ho avuto l'onore di conoscerli e considerare amici, almeno gli ultimi tre"

San Siro?

"Ho detto che non è giornata di polemica, mi sarei aspettato che anziché pensare a continui rinvii, chi ha diritto e dovere di rappresentare la città dicesse subito che San Siro non si tocca. Avrebbe incontrato il sentire della maggioranza delle persone. Quando si parla di Milano, tutti parlano di Duomo, de La Scala e la terza cosa è San Siro. Sono queste tre le immagini del mondo, San Siro non si tocca. Con umiltà e modestia, avevo suggerito una soluzione non solo a parole prendendo architetti, che assomigliava a ciò che accade in Sudamerica o in Inghilterra, ossia costruire stadi a poche centinaia di metri l'uno dall'altro. Avevo detto che era compatibile costruire il nuovo stadio mantenendo in piedi San Siro, risparmiando 50 mln dell'abbattimento oltre un danno ambientale. Le due squadre potevano costruire lo stadio nuovo mantenendo San Siro per altro, mi sembrava una cosa di buonsenso ma non è passata. Ma ci possono ancora ripensare, credo che l'Inter sceglierà oggi la più fattibile e la più bella"

Che idea si è fatto sull'operatività di Oaktree? 

"Non è la nella storia di Oaktree un investimento a lungo termine ma non è nella storia di Oaktree avere l'Inter. Siamo al primo giorno di scuola e hanno già dimostrato capacità e intelligenza per capire specificità di questo investimento. Non hanno comprato un'industria di dolci o un'industria di computer ma hanno comprato un'azienda di cui il primo fatturato sono le emozioni. Credo che anche da un punto di vista economico le due cose possono stare insieme: rafforzare il valore dell'Inter e come poi è natura di un fondo cercare un nuovo compratore".


Nomina CEO, cosa ne pensa? 

"La scelta migliore che potevano fare, è il segnale che hanno capito la specificità della società"

Come ha trovato Marotta, cosa gli ha detto? 

"E cosa doveva dirgli, l'ho abbracciato"

Inter può competere l'anno prossimo per vincere la CL, si aspetta questo?

"Sennò che tifoso sarei? Io mi aspetto tutto ad ogni anno, ogni partita, ogni minuto di ogni incontro. Poi anche se ti salvi all'ultimo minuto dell'ultima gara tu non smetti mai di tifare. Chiaro che la retrocessione non l'ho mai messa in conto, quella spetta al Milan (ride, ndr)".

Dove si aspetta un rinforzo dal mercato? 

"Sono malato di un giocatore che non può arrivare. Mbappè? No, non faccio sogni. Mi piace Dybala, gestito come lo saprebbe gestire l'Inter, non per forza 40-50 partite l'anno: lo dico il nome proprio perché non può essere".