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La Stampa – All’Inter fanno i conti senza l’oste. Thohir pronto a presentare il suo…

Francesco Parrone

Quando si dice, fare i conti senza l’oste, ovvero Erick Thohir: il boss (a distanza) dell’Inter ha detto no, anzi l’ha ribadito, quando Fredy Guarin era della Juve, e Mirko Vucinic nerazzurro, con prezzo già scritto ed esami medici...

Quando si dice, fare i conti senza l’oste, ovvero Erick Thohir: il boss (a distanza) dell’Inter ha detto no, anzi l’ha ribadito, quando Fredy Guarin era della Juve, e Mirko Vucinic nerazzurro, con prezzo già scritto ed esami medici avviati. E così ha appallottolato la trattativa preparata dal direttore generale Marco Fassone e da quello tecnico Marco Branca, che s’era trascinata fino al tardo pomeriggio di ieri: si fa, forse no, chissà. Il tycoon indonesiano era scettico fin da sabato, ma i dirigenti avevano comunque tirato dritto, e sparati, dopo gli strilli dell’allenatore, Walter Mazzarri, sbottato a Genova: voglio una punta. Alle sette della sera, invece dei giocatori, Inter e Juve si scambiano invece comunicati.

Attacca l’Inter: «Che informa di aver deciso di non procedere nella trattativa con la Juve per il trasferimento di Guarin e Vucinic». Spiegazione: «Il presidente Thohir, dopo essersi confrontato con Massimo Moratti, suo figlio Angelomario e con i dirigenti della società, ha ritenuto che non sussistessero le condizioni, tecniche ed economiche, per il raggiungimento dell’accordo». Alla buon’ora: può succedere, se hai la boutique a Milano e il proprietario a Giakarta. Ora il club nerazzurro deve trovare una soluzione: Thohir, spiega ancora la nota, «ha già dato mandato ai responsabili dell’area tecnica di valutare altre opportunità di mercato, con l’obiettivo di rinforzare la squadra nel rispetto dei parametri economici imposti dal Financial Fair Play». La Juve, allibita, risponde in poche righe: «Il club non commenta il comunicato dell’Inter, la società è concentrata sulla gara di Coppa Italia e da domani (oggi, ndr) procederà alla valutazione e alla spiegazione dello sconcertante accaduto». Pensiero informale da ambienti bianconeri: roba da dilettanti. Anche perché, si racconta fosse stata proprio l’Inter a farsi avanti, con una telefonata: hey, facciamo lo scambio di prestiti Guarin-Vucinic? Al rifiuto juventino di qualsiasi affitto, era partita la trattativa per l’inversione di proprietà. Da oggi, dopo un pasticcio del genere, vale tutto, dispetti compresi, se i bianconeri si sono fatti sotto con il Toro per Danilo D’Ambrosio, da tempo a un passo dall’Inter.

E dire che lo diceva anche José Mourinho, icona di casa Inter, dopo aver soffiato Willian al Tottenham: «Prima fai firmare i contratti, poi fai fare le visite mediche». Macché. L’Inter s’era portata a Pavia Vucinic per fare il primo check-up fisico, e così aveva fatto Guarin, a Milano. Solo che poi, ieri a mezzogiorno, il colombiano non s’era presentato a Torino per la seconda parte di esami medici, ed è stata la prima spia d’allarme. La trattativa pareva essersi annodata sugli spiccioli del conguaglio, della Juve all’Inter, ma in realtà, dentro la sede nerazzurra erano al telefono con Thohir: questo scambio non s’ha da fare. Il guaio è che i giocatori vogliono il contrario: Vucinic aveva già svuotato l’armadietto di Vinovo,ma tornerà poi in serata a Torino, e Guarin non s’era presentato all’allenamento dell’Inter. Non sono bastate le parole, dei procuratori, che si erano precipitati negli uffici nerazzurri. L’agente Alessandro Lucci, per Vucinic, e Rocco Dozzini, braccio destro di Marcelo Ferreyra, per Guarin. Oltre ai due comunicati, cui oggi la Juve potrebbe far seguire una conferenza stampa, restano un paio di problemi, cioè l’umore dei giocatori. Guarin è stato cristallino: nell’Inter non voglio giocare. Bisognerà trovargli sistemazione. Mentre Vucinic, che veniva da 68’ giocati nelle ultime cinque partite, avrà il morale a livello di estrazione del petrolio. Pare non siano felicissimi anche Fassone e Branca, presi di mira dagli ultrà della curva Nord, ieri sera sotto la sede, con pesanti cori e comunicato, sullo striscione: «Fuori le mele marce dall’Inter». Thohir, atteso venerdì in Italia, potrebbe presentare il (suo) conto.