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La Stampa – All’Inter tutti sotto esame, compreso Mazzarri. Per il post Branca…

Francesco Parrone

Due soli punti raccolti nel 2014 (nessuno in serie A ha fatto peggio) e un divario abissale con la capolista Juventus. L’Inter di Walter Mazzarri è ancora alla ricerca di una identità. Sembra paradossale ma da domenica contro il Sassuolo per...

Due soli punti raccolti nel 2014 (nessuno in serie A ha fatto peggio) e un divario abissale con la capolista Juventus. L’Inter di Walter Mazzarri è ancora alla ricerca di una identità. Sembra paradossale ma da domenica contro il Sassuolo per il tecnico di San Vincenzo inizierà un nuovo campionato, senza alibi e con un preciso obiettivo: scalare posizioni. Il presidente Erick Thohir lo ha supportato con due investimenti costosi e immediati, adesso si aspetta di vedere sul campo dei risultati. Hernanes e D’Ambrosio, infatti, dovranno cambiare la faccia dell’Inter, altrimenti c’è il rischio che torni di moda l’idea di cercare un allenatore più incline alla politica del tycoon indonesiano, che sogna un tecnico alla De Boer, capace cioè di valorizzare i giovani. Basterebbe riascoltare il dopopartita di Juventus-Inter per rendersi conto che il «sistema» di Mazzarri è andato in tilt anche in tema di comunicazione: i tifosi nerazzurri, infatti non hanno gradito le critiche indirizzate al giovane Kovacic perché è facile prendersela con i più deboli quando in realtà i problemi sono radicati nella «logorata tradizione». La società si aspetta che cambi anche il clima all’interno dello spogliatoio.

Troppe facce depresse e arrabbiate per vicende personali. Mazzarri ha l’obbligo di recuperare mentalmente tutti quanti, compreso Fredy Guarin, con cui ha avuto più di una discussione nel mese di gennaio. A breve è previsto un importante faccia a faccia. L’obiettivo è uscire dalle sabbie mobili per tentare di ripartire con tutt’altri presupposti. Prima però bisogna salvare la stagione, perché Thohir anche ieri ha ribadito ai suoi che è impensabile con l’attuale rosa non arrivare nei primi cinque posti. Silenzio e lavoro: è questo l’unico sistema per uscire dalla crisi. Mentre in società si continua a lavorare per il rinnovamento, con mosse strategiche che saranno utili a giugno. A ore Marco Branca riceverà il ringraziamento di tutto il club per l’operato svolto e una lettera che interromperà il suo rapporto con l’Inter. Fino a maggio ci penserà il direttore sportivo Piero Ausilio a sbrigare le pratiche di mercato, poi arriverà un nuova figura che dovrà occuparsi di tutta la parte tecnico-sportiva per dare a Marco Fassone la possibilità di concentrarsi sui campi che maggiormente gli competono.

Si vocifera che ci sia stato un contatto recente tra Leonardo e Thohir, ma il brasiliano non sarebbe convinto del progetto. L’altro nome che continua a rimbalzare è quello del romanista Walter Sabatini e infine c’è la pista Franco Baldini. Thohir tornerà a fine mese anche per questo: vuole iniziare una serie di colloqui segretissimi per individuare il profilo migliore. A questo punto appare difficile che possa trovare spazio nella nuova Inter qualche senatore, perché l’idea è quella di ripartire con facce nuove. La componente «morattiana» fino ad oggi ha sponsorizzato la candidatura di Zanetti, ma un conto è ricoprire il ruolo di calciatore e un altro è fare il dirigente. Ecco perché per lui si prospetta un ruolo di rappresentanza.