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La Stampa – Dal frontale Iuliano-Ronaldo del ’98 al post Calciopoli, Juventus e Inter…

Gianni Pampinella

Continua a far discutere Juventus-Inter a cinque giorni di distanza

Continua a far discutere Juventus-Inter a cinque giorni di distanza. Prima le dichiarazioni di Elkan e poi la risposta ufficiale dell'Inter, hanno infiammato il post derby d'Italia. La Stampa sottolinea come i rapporti tra le due società non sia mai decollato: "A quattro giorni dalla partita, che è stata la cosa migliore, bella e combattuta, Juve-Inter si continua a giocare, tra commenti, fotogrammi, video, battute, da carissimi nemici. Dopo due giorni di portfolio nerazzurro sui presunti torti arbitrali subiti durante il derby d’Italia, dalla Var al Bar, la Juve ha risposto. Poche chiacchiere: dal frontale Iuliano-Ronaldo del ’98 al post Calciopoli, le due società si sono al massimo sopportate. E spesso spernacchiate. Reazione dalla Cina. La prima reazione è arrivata dall’ex patron Massimo Moratti, nel primo pomeriggio: "Ci vuole la saggezza di Zhang, il silenzio intelligente di Zhang". Che però, silenzio non sarà, se alle sette della sera sul sito web dell’Inter compare un comunicato di risposta: "Il club non comprende il motivo per cui Juventus FC continui a riferirsi all’Inter, mentre la nostra attenzione non è mai stata su di loro". Sottinteso, al di là del formalismo delle note ufficiali: significa che i bianconeri hanno la coda di paglia, è il sospetto dei nerazzurri, non troppo carino. Ma il bersaglio, almeno ufficialmente, sarebbe Rizzoli: «Abbiamo, nei toni corretti e nelle sedi appropriate - scrive ancora l’Inter - cercato un confronto su quelle che riteniamo decisioni arbitrali discutibili in una partita importante per noi e per la serie A».

La società, insomma, si sente pesantemente danneggiata. In ogni caso, la forma è sostanza anche perché è la prima volta che la proprietà cinese utilizza metodi tipicamente italiani, accettando la polemica e rispondendo. Un’opzione che Suning ha deciso su consiglio dell’anima nostrana del club, pure per differenziarsi dalla gestione di Thohir, sempre giudicato lontano dall’anima dei tifosi: come quando stava per cedere Guarin al grande nemico. L’ambizione di Zhang è di avere il cervello da manager e il cuore ultrà. La cosa migliore, che in Italia è spesso la più difficile, sarebbe stata fermarsi alla partita"

(La Stampa)