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La Stampa – Gli uomini di Thohir sono già  a Milano. I Moratti declinano la presidenza?

Erick Thohir sbarcherà domani a Milano. A precederlo quattro suoi uomini avvistati – ieri – a pranzo nel locale milanese di Armani, il Nobu. Un tavolo in posizione decentrata, vicino alle vetrate. Quattro le persone sedute a discutere le...

Francesco Parrone

Erick Thohir sbarcherà domani a Milano. A precederlo quattro suoi uomini avvistati – ieri - a pranzo nel locale milanese di Armani, il Nobu. Un tavolo in posizione decentrata, vicino alle vetrate. Quattro le persone sedute a discutere le prossime mosse per la società nerazzurra. Oltre a Steve (che alla richiesta del cognome si cela dietro: «Sono Steve») e Thomas Shreve, avvocato americano specializzato in materia economico finanziaria, anche una coppia (un uomo e una donna) dai tratti orientali. Per loro una giornata piena di impegni in attesa dello sbarco in Italia di Thohir: l’amico, il socio e il compagno di avventure imprenditoriali.

Il quartetto - che anticipa di qualche ora il tycoon – ha lavorato tutto il giorno in vista dell’assemblea dei soci in programma venerdì 15 novembre. Data in cui avverrà il passaggio ufficiale del 70% nelle mani della cordata Thohir, Roeslani, Soetedjo. I documenti sono pronti, così come sono sicuri i nuovi membri del cda. Resta, invece, ancora incertezza sulla presidenza. Moratti senjor non vorrebbe mantenere la carica, il figlio Angelomario, detto Mao, al quale è stata ventilata l’ipotesi, preferirebbe rispondere con un garbato no.

Mentre a Milano si prepara il passaggio storico Walter Mazzarri prosegue il lavoro sul campo e ringrazia la federazione argentina per avergli lasciato Hugo Campagnaro. L’Argentina ha infatti deciso di non convocare il giocatore per le due amichevoli di metà novembre contro Ecuador e Bosnia. La nota ufficiale precisa che il difensore non è stato chiamato «per un infortunio al bicipite femorale. Al suo posto verrà convocato Otamendi». 

Intanto da Nainggolan arriva un messaggio chiaro al ‘connazionale’ Thohir. A La Libre il giocatore del Cagliari dice: «Purtroppo stare nel Cagliari è un piccolo svantaggio, basta guardare Fellaini e De Bruyne che giocano in Premier con Manchester United e Chelsea. Il Cagliari è un gradino sotto questi club. Sono in Sardegna dal 2009. Non sono mai stato così bene come in questa stagione, ho fatto grandi partite come quella con l’Inter e la Fiorentina». Della serie: caro Thohir, fatti avanti.