ultimora

La Stampa – Il bel gioco non sta di casa a San Siro e vien da chiedersi se Mazzarri…

Francesco Parrone

Se il progetto Inter che Erick Thohir presenterà oggi alle banche assomiglia a ciò che si è visto in campo contro l’Udinese allora c’è da preoccuparsi. Il bel gioco non sta di casa a San Siro e siccome il tycoon mette il business al centro...

Se il progetto Inter che Erick Thohir presenterà oggi alle banche assomiglia a ciò che si è visto in campo contro l’Udinese allora c’è da preoccuparsi. Il bel gioco non sta di casa a San Siro e siccome il tycoon mette il business al centro di ogni suo pensiero, viene da chiedersi quanto è al sicuro la conferma di Walter Mazzarri se l’Europa continuerà a sfuggire ancora.

L’Inter pareggia 0-0 contro l’Udinese e piovono fischi. Un punto in due partite in casa sono un fallimento. Doveva essere il trampolino per il volo invece le sfide contro l’Atalanta e l’Udinese hanno denunciato i limiti di una squadra che rende solo se ha spazi per correre, quindi soprattutto in trasferta. Nel primo quarto d’ora l’Udinese è molto chiusa ma l’Inter gioca a ritmo basso e non può contare su Hernanes e Guarin, i più tecnici che dovrebbero creare la superiorità saltando l’uomo ma che invece si propongono poco. Meno propositivi del solito anche gli esterni, specialmente Jonathan che si ritrova di fronte ad un muro perché l’Udinese, ben organizzata, è soprattutto brava a raddoppiare sempre in fascia.

Lo scarso spettacolo offerto dalle squadre spazientisce il pubblico e mette a dura prova Thohir, seduto al fianco di Moratti in tribuna, con l’obiettivo di combattere il sonno causato dal fuso orario. Almeno contro l’Atalanta la partita era stata vivace.Invece, stavolta i ritmi restano blandi e gli attaccanti vagano per il campo privi di rifornimenti. L’unico dettaglio che balza agli occhi è il fatto che sul terreno di gioco ci sono soltanto tre italiani. E visto il risultato verrebbe da rivalutare il prodotto nostrano. Sembrano mancare soprattutto le motivazioni. Handanovic, tra l’altro, sull’unico tiro insidioso (Fernandes al 40’) si dimostra poco reattivo. Mazzarri è costretto a cambiare e così prova a dare un’altra opportunità ad Alvarez cheprende il posto del confuso Guarin. Il primo cross dell’argentino è fuori dalla portata anche di Superman. La sua gara inizia in salitamala sua posizione (largo a destra) almeno permette agli interni di inserirsi.

L’Inter, così, cambia passo. Mazzarri si mangia una bottiglietta di plastica quando vede Samuel sbagliare davanti alla porta al 19’ dopo aver raccolto un calcio d’angolo di Hernanes. Al 25’ altro sussulto per un tiro di Nagatomo, poi è Icardi a partecipare al festival delle occasioni mancate. L’Udinese perde tempo, Scuffet e Domizzi si immolano per la causa e salvano su Cambiasso e D’Ambrosio. Adesso Thohir è sveglio e si agita quando vede un avversario colpire il pallone con la mano in area. Tutto inutile. Zero reti e tanto rammarico.