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La Stampa – Il Torino in emergenza si affida al bomber Cerci…

Appassionato di grandi cilindrate e alte velocità fin da ragazzino. Alessio Cerci non aveva mai trovato una messa in strada folgorante come in questo inizio di stagione. Una partenza col botto, quella del turbo granata capocannoniere del torneo...

Francesco Parrone

Appassionato di grandi cilindrate e alte velocità fin da ragazzino. Alessio Cerci non aveva mai trovato una messa in strada folgorante come in questo inizio di stagione. Una partenza col botto, quella del turbo granata capocannoniere del torneo dopo sette giornate. Tutti stupiti, compreso lo stesso Cerci, oggi più che mai pronto a trascinare un gruppo del quale è già il cannoniere ufficiale: ha impallinato ogni rivale incontrato finora - eccetto Atalanta e Juve - con numeri da record. Il 60 per cento dei gol realizzati dal Toro è suo. Roba da attaccante di razza come si sta rivelando l’ex viola, che speradi aggiornare lo score anche domani sera contro l’Inter. «Non mi aspettavo un inizio così, ma è una grande soddisfazione personale», si confessa il talento «resuscitato» dal Toro quasi all’ultima occasione della sua carriera, nonostante abbia solo 26 anni. «È bello essere in cima alla classifica dei bomber e sperodi restare inzona il più a lungo possibile - dice -,ma in verità non ci penso. Lamia testa è solo alla prossima giornata. Se poi arriva un altro gol, tanto meglio: segnare fa sempre bene, ci proverò».

La squadra di Giampiero Ventura cerca punti per classifica e morale nella prima tappa di un mini giro d’Italia di ferro: dopo l’aspettano Napoli, Livorno e Roma. Ma contro l’Inter sarà la solita sfida complicata.«Abbiamo perso punti incredibili - sottolinea Cerci - con i quali adesso avremmo una classifica diversa e più serenità. Per questo motivo domani sarà ancora più importante: ci teniamo tanto a fare bene, consapevoli che sarà un incontro difficilissimo. Siamo realisti: i valori sono differenti e se la mettiamo su questo piano non c’è partita». Cerci ha la sua ricetta per mettere in difficoltà i nerazzurri e battere il quarto d’ora finale granata, che da leggenda si è trasformato in incubo. «Dobbiamo avere ancora più rabbia, fame e voglia: se le mettiamo in campo possiamo farcela. E poi dobbiamo rimanere concentrati fino a quando l’arbitro non fischia la fine. Vogliamo vincere, ma innanzitutto pensiamo a non prenderle».

Sarà un Toro d’emergenza con cinque assenti sicuri. Alla lista composta da Glik, Rodriguez, Bovo e Larrondo, ieri si è aggiunto anche El Kaddouri. Una doccia gelata: lesione tra il primo e il secondo grado al retto femorale della coscia destra, l’esito dell’ecografia. E tre settimane di stop. Almeno, Ventura potrà contare sui rientri di Barreto e Gazzi dopo cento giorni di squalifica. E su uno stadio quasi pieno. I granata cercano una vittoria che in casa manca da due mesi (Sassuolo). «Mi aspetto un Toro competitivo e i nostri tifosi dovranno darci la carica in più - l’appello di Cerci -. Non sono preoccupato: chi rimpiazza il compagno lo farà bene. Poi, Barreto per noi è un grande “acquisto”: conosce bene gli schemi ed è perfetto per il nostro gioco. Con lui ci sarà anche la possibilità di alternare di più uomini e moduli, ma non spetta a me dire quando e quali. Io rimango a disposizione, ma tutti sanno che rendo di più quando ho spazio: non mi piace giocare spalle alla rete». Vero, però, che il nuovo Cerci formato bomber e Nazionale è quello che Ventura sta provando quest’anno: un po’ punta e un po’ esterno. «Sarebbe bellissimo andare ai Mondiali, ma non sarà un gol all’Inter a cambiare la mia storia». Quella del Toro, probabilmente sì.