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La Stampa – Imputati anche Rapetti e Combi. Quei mln per Pereira e gennaio…

La sconfitta contro il Bologna ha confermato che l’Inter è in una centrifuga a 1000 giri al minuto a cui manca il tasto stop. È una grande confusione che abbraccia Appiano Gentile così come il club. Nessuno è escluso, tutti sono...

Francesco Parrone

La sconfitta contro il Bologna ha confermato che l’Inter è in una centrifuga a 1000 giri al minuto a cui manca il tasto stop. Èuna grande confusione che abbraccia Appiano Gentile così come il club. Nessuno è escluso, tutti sono stati messi da Massimo Moratti sul banco degli imputati: allenatore, preparatori, staffmedico e dirigenti.

Il match contro il Bologna di domenica «è stato una specie di collasso. Una grossa delusione. Abbiamo due tempi e uno è stato buttato: è grave», sottolinea il presidente il giorno dopo l’1-0 incassato al Meazza. Lo sconforto per i tre punti persi è ben disegnato sul volto del proprietario dell’Inter, la rabbia - quella che ha indotto Moratti a lasciare San Siro domenica sera senza parlare - lo è meno.

La scelta di non proferire verbo non è stata casuale ma voluta, perché a mente fredda si èpiùobiettivi. Nonostante tutto, il presidente dopo il ko ha chiamato Andrea Stramaccioni per dirgli di proseguire la corsa verso il terzo posto senza abbattersi: «Si deve ricostruire il morale» è la speranza presidenziale. I nerazzurri vogliono il terzo gradino del podio, l’impresa non è facile: i numeri dicono che è ancora possibile (mancano 10 giornate), la ragione, invece, alla luce delle ultime due prestazioni, vota no.

I motivi sono sotto gli occhi delmondo interista: l’Inter si sta sciogliendo anche per le scelte di un tecnico che non ha trovato la quadra dopo 7 mesi. I troppimoduli usati hanno mandato in tilt la squadra. Senza andare troppo indietro nel tempo, domenica sera l’Inter ha usato un 4-2-3-1 poi un 4-3-3 e un 4-3-2-1 con una parvenza - a tratti - di 4-4-2. Un vero rebus più complicato del cubo di Rubik. Ed è qui che stanno le colpe di Stramaccioni, ancora difeso da Moratti, ma fino a quando? «Il tecnico ha lamia fiducia», dice il presidente che però avverte: «Ci si pensa ogni giorno al futuro. Per conto mio dico che mi sta bene così, ma con risultati diversi». Pensando al domani c’è chi sponsorizza Walter Mazzarri (e il ds Bigon), ma il temperamento del tecnico non soddisfa il mondo Inter, e chi pure fa girare il nome di Lucescu (magari lo stesso Lucescu...).

Sul banco degli imputati con l’allenatore ci sono il responsabile dei preparatori (Rapetti) e quello del settore medico (Combi) che hanno fallito il programma di messa a punto dell’Inter: una squadra che in rosa ha giocatori di 20 anni ma anche gli over 30 che necessitano ragionevolmente di un altro tipo di lavoro. Le conseguenze si vedono sul campo: c’è chi non corre causa errata preparazione e chi invece perché reduce da allenamenti svolti con poca professionalità.

Infine, resta aperta la questione gestionale. Nell’occhio del ciclone c’è il dt Marco Branca. Le sue responsabilità? Aver condotto un mercato costoso in estate (Pereira, pagato 11milioni) e per certi versi scriteriato in inverno (Schelotto Kuzmanovic non utilizzabili in coppa, più Rocchi ancora lontano dalla forma). La crisi dell’Inter è ufficialmente aperta e come sempre le voci si rincorrono.

L’ultima parla di un possibile rientro di Lele Oriali, direttore sportivo del Triplete, da affiancare a Stramaccioni, ma c’è chi vorrebbe un ritorno di Leonardo. E giovedì c’è il ritorno con il Tottenham: altra benzina sul fuoco.