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La Stampa – Inter, c’è da evitare il tracollo. Nessuno dei nuovi ha convinto, neanche…

Adesso l’unica cosa sensata da fare è evitare il tracollo. Massimo Moratti è rientrato ieri da Londra con propositi costruttivi, vuole infatti mandare un messaggio di fiducia all’ambiente per invogliare i giocatori, il settore tecnico...

Francesco Parrone

Adesso l’unica cosa sensata da fare è evitare il tracollo. Massimo Moratti è rientrato ieri da Londra con propositi costruttivi, vuole infatti mandare un messaggio di fiducia all’ambiente per invogliare i giocatori, il settore tecnico e quello medico a dare il massimo in un momento cruciale della stagione.

L’Inter, con i tre schiaffi incassati dal Tottenham, non ha fatto una bella figura in Europa ma è inutile soffermarsi su questioni d’immagine, c’è qualcosa di molto più concreto da difendere perché il terzo posto in campionato porta nelle casse della società 30 milioni di euro. La priorità quindi è quella di andare in Champions League, per costruire qualcosa di nuovo e affrontare la prossima stagione con una rosa più competitiva.

Che l’Inter abbia bisogno di una rivoluzione ormai è cosa nota, ma senza soldi non si può intervenire. Gli inserimenti di Andreolli, Campagnaro e forse Ruben Botta, non bastano. Oltre ad Icardi l’Inter insegue un altro attaccante di nome, Dzeko del City e Sanchez del Barcellona. Ma entrambi costano più di venti milioni e quindi al momento è più una suggestione che realtà.

Andrea Stramaccioni che ieri ha aperto le porte della Pinetina ai tifosi, non ha perso il suo entusiasmo nonostante le milledifficoltà incontrate fino ad oggi. Senza la ben che minima esperienza è difficile gestire una squadra di serie A, a maggiorragione l’Inter che non ha mai brillato in fatto di rapporti interni. Arrivati a questo punto rischiano tutti, non soltanto  l’allenatore. I dirigenti dell’Inter (Branca e Ausilio) sono sotto pressione perché il mercato non ha soddisfatto Moratti, nelle stanze della sede, Fassone continua ad avere grosse difficoltà a reperire fondi per il progetto stadio, insomma nessuno fino ad oggi è riuscito a soddisfare pienamente il compito assegnato.

Tutto però gira intorno alla squadra e a Stramaccioni che inizia ad avere idee offuscate anche su questioni tattiche come dimostra la scelta di far gravitare l’usurato Cambiasso intorno alla scheggia Bale. I dati che riguardano la difesa sono catastrofici: nelle 14 partite disputate nel 2013 sono state incassate 24 reti. In generale, invece, sono 56 in 43 gare con una media di 1,3 gol preso a partita. Indicativa è anche la statistica che riguarda il primo e il secondo tempo: nelle ultime undici gare, undici gol sono stati incassati nei primi 45’ e solo 5 nella ripresa, a dimostrazione di un avvio di partita piuttosto confuso.

Stramaccioni partirà da questi dati per resettare l’Inter. La strada parte subito in salita perché domani contro il Bologna mancherà per squalifica Handanovic, l’uomo dei miracoli che ha più volte salvato i nerazzurri da sconfitte pesantissime. Servirà quindi il doppio dell’attenzione per evitare di commentare un’altra sconfitta con parole disarmanti come quelle utilizzate da Chivu al termine di Tottenham-Inter: «Loro - ha detto - erano una tacca sopra a noi in tutto».