ultimora

La Stampa – Inter-Juve rivalità  anche su mercato. Dopo Dybala è sfida per Neto…

Francesco Parrone

C’era una volta il Derby d’Italia. Sul campo, perché Juve e Inter sul mercato continuano a duellare senza sosta per gli stessi obiettivi. Senza lesinarsi sgambetti o rivincite, perché certe ruggini resistono dai tempi di Guarin–Vucinic...

C’era una volta il Derby d’Italia. Sul campo, perché Juve e Inter sul mercato continuano a duellare senza sosta per gli stessi obiettivi. Senza lesinarsi sgambetti o rivincite, perché certe ruggini resistono dai tempi di Guarin-Vucinic e si sono alimentate a gennaio con l’asta per Shaqiri. Vinta dai nerazzurri, che oggi a San Siro lo useranno per la prima volta contro la squadra che l’aveva cercato con più insistenza. In assenza della classica adrenalina da Inter-Juve, la rivalità si accende così. Con gli affari fatti o da fare, visto che le due squadre sono attualmente divise da 28 punti in classifica e lottano per un’Europa agli antipodi: i bianconeri sognano di alzare la Champions a Berlino, i nerazzurri sperano di qualificarsi ai preliminari di Europa League. In sede di trattative, invece, le distanze tra i due club si annullano e i progetti coincidono. 

Prima scelta di Mancini L’ultimo giocatore per cui Juve e Inter si sono sfidate a viso aperto è Paulo Dybala. Anzi era, per come se l’è aggiudicato il club bianconero con un’accelerazione bruciante: l’attaccante argentino del Palermo è stato blindato dai campioni d’Italia con un’operazione da 32 milioni di euro (28 subito più 4 legati a giovani in comproprietà) più altri 8 legati ai bonus. Dybala era la prima scelta dell’Inter e l’autentico pallino di Mancini: il pressing neimesi scorsi aveva prodotto i suoi frutti e Thohir era pronto ad investire cifre inedite per la sua presidenza, ma la Juve è stata più brava a convincere il giovane bomber (nonostante la concorrenza nell’attacco di Allegri) e soprattutto a sganciare subito la cifra richiesta dal patron Zamparini grazie al tesoro ricavato dalla Champions

Cavani nel mirino L’operazione più costosa dell’era Andrea Agnelli, però, potrebbe avere un primato breve. Nel mirino della Juve, infatti, c’è Edison Cavani che viene valutato 40 milioni e ha già da tempo l’accordo con i bianconeri. Tutto dipende dal futuro di Paul Pogba, che piace proprio al Psg («Pagherei di tasca mia per portalo a Parigi» ha detto l’ex presidente francese Sarkozy), e nel giro dei centrocampisti non ballano solo Witsel e Nainggolan (dipende da che cosa farà la Roma), ma anche Yaya Touré. L’ivoriano del Manchester City, però, è da mesi promesso sposo dell’Inter: Mancini l’ha convinto a sbarcare a Milano come «parametro zero» di lusso, ma le manovre di disturbo della Juve non sono passate inosservate ai dirigenti nerazzurri e soprattutto non sono piaciute. Anche per questo l’Inter ha preso contatti con il portiere svincolato Neto, che Marotta si è già garantito in inverno dopo la rottura con la Fiorentina. Un dispetto, forse, ma anche un tentativo per sostituire Handanovic che vuole essere ceduto per giocare la Champions. Lui, come Kovacic o Hernanes, può aiutare il progetto di rifondazione. Mancini domani ne parlerà con Thohir. «La Juve ha avuto un momento di difficoltà - ricorda il tecnico -, ma ha saputo ricostruire. Così vale per l’Inter e il presidente farà degli investimenti per una squadra vincente».