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La Stampa – Inter, l’antiriciclaggio indaga su Thohir: 11 bonifici sospetti nell’acquisto del club

Marco Astori

Aperta un'indagine sul processo di acquisto dell'Inter da parte dell'indonesiano

Guai in vista per Erick Thohir? La Stampa in edicola oggi racconta di un'indagine aperta dall'antiriciclaggio italiano nei confronti del presidente dell'Inter: l'oggetto sarebbero undici bonifici sospetti, partiti tra l'11 ottobre e il 15 novembre 2013, da conti «riconducibili a più soggetti esteri», oggi non identificabili, o quantomeno la cui origine avrebbe insospettito i funzionari. Ecco quanto si legge sull'edizione odierna de La Stampa: "Dopo la notizia del gennaio scorso di un rapporto del gruppo di polizia valutaria, ora i sospetti sulla ricapitalizzazione della società milanese si fanno più chiari.Nel mirino finiscono i «75,198» milioni di euro versati da Thohir per conquistare la maggioranza nerazzura e sostituire Massimo Moratti al timone della società. Alla base dell'indagine, un rapporto dell'Uif, Unità per le informazioni finanziarie di Banca d'Italia, datato «13 febbraio 2015».

Gli investigatori - continua il quotidiano -, fanno proprie le conclusioni dell'Uif e chiedono spiegazioni all'ufficio legale internazionale al quale Thohir cinque anni fa si è rivolto per accaparrarsi l'Inter e per dirottare in Italia il denaro. La segnalazione sulle presunte operazioni sospette, parte proprio da qui. I finanzieri, nel loro rapporto, scrivono come «lo studio legale non sia stato in grado di individuare il legame esistente tra alcune entità che hanno inviato i fondi». E, così, dai legali parte il primo input. Gli stessi avrebbero «espresso direttamente a Thohir» le perplessità dell'operazione, per la mancanza di pezze giustificative indispensabili per portare a termine la ricapitalizzazione senza destare controlli da parte di Bankitalia. Un semplice illecito amministrativo oppure dietro alla scalata dell'Inter si nasconde qualcosa di molto più sospetto? È ciò che a Milano si sta cercando di capire con atti investigativi ufficiali. Al momento, nero su bianco, il Nucleo del Valutario delle Fiamme Gialle, scrive come «non si è riusciti fino a oggi a ottenere una esaustiva informazione in merito all'origine dei fondi esteri». Diversi bonifici, tra l'altro, sarebbero partiti da società con sede ad Hong Kong".