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La Stampa – Inter, la manita di Conte: Antonio si lamenta per le assenze ma in realtà…

Matteo Pifferi

Il quotidiano torinese analizza il successo dell'Inter

L'Inter in trasferta sa solo vincere: contro il Brescia arriva il quinto successo di fila che garantisce il primato in classifica in attesa della Juventus. L'edizione odierna de La Stampa analizza il match di Brescia:

"Cinque trasferte, cinque vittorie. Anche se una lo è stata per modo di dire, avendo giocato a S. Siro il derby in casa del Milan, nell’Europa che conta non c’è nessuno che viaggi così bene come l’Inter. La «manita» di Conte, a sua volta arrivato a 8 successi esterni di fila in A, contando anche gli ultimi della sua avventura bianconera, finisce di aprirsi col 2-1 della serata di Brescia che dovrebbe aiutare a dimenticare in fretta la rabbia per l’occasione sciupata contro il Parma: aspettando la Juve in campo stasera, nerazzurri di nuovo leader solitari. Il campo, però, ha detto che anche ieri l’Inter non ha convinto. Anzi, ha giocato persino peggio di sabato. S’è trovata sul 2-0 senza quasi sapere perché (gol fortunoso di Martinez, gran bis di Lukaku ma prima e dopo poco o niente) e ha rischiato fino al 94’ di subire il pari".

ROSA CORTA - Un altro aspetto da sottolineare, cosa che ha fatto anche Conte nel post-gara, è la difficoltà del mister di adottare un turnover: "Per Conte, è vero, è stata la quarta partita di fila giocata ogni tre giorni. Ha assenze pesanti, si lamenta di non poter fare il turnover che vorrebbe ma al «Rigamonti» ha quattro soli uomini che, di nuovo dentro dal 1’, si erano già sciroppati per intero Sassuolo, Borussia e Parma: oltre ad Handanovic, che tra i pali fatica poco, sono Skriniar, Brozovic e Barella. Il ritmo, in ogni caso, è identico a quello visto nel primo tempo contro i crociati. L’Inter è senza cambi, prevedibile e frenata da troppi passaggi sbagliati. Poi, dal nulla, passa con un pallone vagante sulla trequarti preso da Martinez che controlla, tira da 25 metri e segna solo grazie alla deviazione decisiva di Cistana. Premio poco meritato, onestamente. [...]. Per far capire la scarsità della produzione offensiva di ieri, il sostituto di Joronen, un ex con una presenza interista in Coppa Italia nel 2008, non ha fatto una vera parata, mentre Handanovic si è tuffato per la prima volta a ripresa appena iniziata su un bel destro da fuori di Balotelli, primo acuto di un’altra partita a lungo anonima dell’ex SuperMario, insultato a ripetizione dagli ultrà interisti".