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La Stampa – Inter-Milan, derby della rinascita. Si narra che Berlusconi…

Francesco Parrone

Nel derby dei 200 milioni (i soldi spesi per rinforzare Inter e Milan) mancherà solo chi ha tirato fuori il denaro. Thohir vedrà l’incontro in America mentre Berlusconi, di ritorno dalla Russia, difficilmente riuscirà ad occupare la sua...

Nel derby dei 200 milioni (i soldi spesi per rinforzare Inter e Milan) mancherà solo chi ha tirato fuori il denaro. Thohir vedrà l’incontro in America mentre Berlusconi, di ritorno dalla Russia, difficilmente riuscirà ad occupare la sua poltrona, riservata da almeno due settimane. San Siro fresco di restyling (con tanto di panchine all’inglese) è pronto ad accogliere l’evento con un tutto esaurito che fa gongolare le società. Perché dopo anni di vacche magre, Inter e Milan sperano di raccogliere insieme ai risultati anche un numero discreto di spettatori. Ecco perché nessuno vuole sfigurare: una vittoria darebbe entusiasmo all’ambiente e invoglierebbe la gente a riavvicinarsi. Lo sanno bene i due allenatori, amici fuori dal campo, ma rivali stasera. 

Berlusconi impaziente - A Mancini viene chiesto di dimostrare sul campo l’importanza dei nuovi acquisti da lui fortissimamente voluti, mentre Mihajlovic si ritrova nell’imbarazzante situazione di dimostrare di essere l’uomo giusto, dopo un avvio di stagione che ha molto ricordato ciò che succedeva un anno fa con il neofita Inzaghi. Berlusconi non ha pazienza e dopo la brutta figura di Mantova ha voluto incontrare il suo allenatore. Thohir, invece, finora si è accontentato di vincere all’ultimo minuto e quindi spera di soffrire meno del solito. Il Mancio ha già diffuso il suo verbo: «Conta vincere, il gioco viene dopo». 

L’ora della verità - Le due sfide vinte dal Milan in estate avranno ancora meno valore e il campo cancellerà anche il derby di mercato che ha portato Kondogbia all’Inter, costringendo il Milan a virare su Bertolacci (stasera assente). Kondogbia sarà uno dei protagonisti della partita (a proposito, si narra che Berlusconi per provare a strapparlo ai nerazzurri abbia chiamato Putin per avere l’appoggio dell’amico, nonchè presidente del Monaco, Ryblovlev), insieme a lui ci sarà il debuttante Melo. Più complicata la scelta a centrocampo per Mihajlovic che ieri non ha lasciato trapelare nulla, per concentrarsi su concetti a lui più cari: «Dopo 22 anni qui parlo bene l’italiano, anche se vedendo i miei giocatori in campo non si direbbe. Perché bisogna essere ottimisti per il derby? Perché peggio di quanto abbiamo fatto finora non credo sia possibile fare». Il serbo ha poi spiegato i suoi «metodi»: «Mi arrabbio per spronare i giocatori, i modi possono sembrare bruschi ma io sono così. Non sono abituato a vendere fumo, la società mi ha preso anche per questo: ho le mani libere».

Balotelli non dimagrisce - La convivenza ritrovata con Balotelli per adesso funziona, anche se a Mario non vengono risparmiate critiche: «Deve diminuire la massa grassa, in una settimana ha perso due etti e mezzo. Non è quello che ci eravamo prefissati ma per ora va bene». Mancini non ha di questi problemi, anche se li avrebbe voluti, visto che Balotelli era nel mirino dell’Inter. Si gode il suo attacco che, con Icardi recuperato, offre varie opportunità, anche quella con Palacio dal 1’.