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La Stampa – Inter-Samp, dall’inferno al paradiso. Ma il dna…

Francesco Parrone

Laura Bandinelli de La Stampa, fa il punto in casa Inter e sulla vittoria di ieri che la rilancia come rivale principale della Juve per la lotta scudetto: “Nella notte delle streghe succede l’imprevedibile. L’Inter passa dall’inferno...

Laura Bandinelli de La Stampa, fa il punto in casa Inter e sulla vittoria di ieri che la rilancia come rivale principale della Juve per la lotta scudetto: "Nella notte delle streghe succede l’imprevedibile. L’Inter passa dall’inferno di un primo tempo in svantaggio di una rete, al paradiso di una ripresa dominata quasi completamente. Due volti opposti in un film che da horror diventa fiaba. A tre giorni dalla sfida contro la capolista l’atmosfera si riscalda nel modo giusto. La Sampdoria infuriata con l’arbitro esce dal campo con le ossa rotte nonostante ci abbia creduto fino in fondo. Ferrara, cacciato per proteste adesso rischia fortemente il posto. I limiti dell’Inter sono venuti a galla nel primo tempo.

La scarsa qualità del centrocampo ha infatti impedito alla squadra di produrre gioco. Inutile avere tre attaccanti se nessuno li innesca. Guarin è sembrato un pesce fuor d’acqua, Mudingayi e Gargano hanno prodotto una manovra sterile. L’ingresso di Cambiasso al posto del giocatore belga nel secondo tempo è stata una scelta azzeccata e obbligata. I dati statistici mettono in risalto un altro dato significativo: l’Inter in casa si muove con meno scioltezza. Le sconfitte racimolate in questo avvio di campionato sono andate tutte in scena sul campo amico di San Siro. Non è una questione di erba ma di atteggiamento.

La squadra ha il dna per ripartire ma se è costretta a scoprirsi per fare la partita fa più fatica. Pare che le avversarie abbiano intuito il punto debole nerazzurro: la Sampdoria come il Siena, ad esempio, per un tempo è riuscita a chiudersi a riccio e ha aspettato l’occasione giusta per colpire. Stramaccioni dovrà puntare l’accento su questi aspetti per perfezionare la sua macchina. Il calendario da questo punto di vista l’aiuta, perché paradossalmente diventa più facile giocare a Torino piuttosto che a Milano. Ma per neutralizzare l’audace e compatto centrocampo bianconero serve qualcosa di più. L’estro di Cassano, che anche ieri sera si è mosso bene servendo ben due assist, l’esplosività di Palacio e lo stato di grazia che accompagna Milito sono comunque un buon punto di partenza.

L’Inter ha dalla sua un grande carattere. Anche ieri non si è fatta abbattere dal gol di Munari e ha iniziato la ripresa con un atteggiamento molto aggressivo. Cambiasso ha cambiato il volto alla squadra e ha ristabilito le giuste geometrie. A questo punto il tridente ha potuto iniziare a divertirsi. Dallo scherzetto al dolcetto: il popolo nerazzurro ha iniziato a godersi la partita e ha guardare il tabellone per seguire lo scontro tra Juve e Bologna. L’incubo si è fatto sogno e l’Inter è tornata a pensare in grande".