ultimora

La Stampa – Juve-Inter, quattro anni fa situazioni diverse. A Milano fatti disastri…

Francesco Parrone

Roma in ammollo, la Juve a spasso tra le rovine dell’Inter. Trascinata dalle seconde, anzi terze linee se è vero che a risolvere la pratica sono bastati prima Lichtsteiner e poi Chiellini, senza bisogno di scomodare le grandi firme se non a...

Roma in ammollo, la Juve a spasso tra le rovine dell’Inter. Trascinata dalle seconde, anzi terze linee se è vero che a risolvere la pratica sono bastati prima Lichtsteiner e poi Chiellini, senza bisogno di scomodare le grandi firme se non a giochi ormai ampiamente fatti. D’altra parte i (pochi) gregari bianconeri sono oggettivamente di tutt’altra pasta rispetto ai presunti, molto presunti, giocatori nerazzurri di qualità. Figurarsi i campioni. Sicchè se appena si ripensa a com’erano combinate Juventus e Inter soltanto quattro anni fa – cioè esattamente al contrario – si ha la prova provata di che razza di lavoro siano riusciti a fare a Torino, e di che disastri siano stati capaci di combinare a Milano.

Peccato che, aspettando il non vicinissimo recupero di Roma-Parma, per qualche settimana la classifica di testa vada presa con beneficio d’inventario. A meno che la Roma non inciampi nel frattempo, a cominciare dal derby di domenica preceduto e seguito dalla doppia sfida di coppa Italia con il Napoli. Strana classifica, per la verità. Una coppia di testa, un’altra di rincalzo che ha vissuto una giornata da ciapanò, con il Napoli capace di far peggio, molto peggio di una Fiorentina se non altro sempre ai minimi termini in attacco, un primo gruppetto in lotta per un piazzamento europeo, un secondo impegnato a non farsi risucchiare, e quelle ultime cinque, da Chievo e Bologna in giù, che ragionevolmente si giocheranno i due posti salvezza. La lotta più appassionante, al momento, è per la quinta piazza. Sta rinvenendo forte la Lazio, rigenerata dalla cura Reja, prima o poi risalirà il Milan a patto che i muscoli di Essien sommati a quelli di De Jong (o Muntari) riescano a supportare l’avventuroso 4-2-3-1 preteso dalla Famiglia e attuato dal neo-allenatore, ma né Verona né Torino hanno la benchè minima intenzione di mollare.

Con la differenza che la squadra di Mandorlini potrebbe accusare nel tempo il vuoto creativo lasciato da Jorginho, mentre quella di Ventura dovrebbe giovarsi di almeno un paio d’innesti utili a proteggere e insieme a meglio innescare una coppia gol, Cerci-Immobile, sempre più sorprendentemente spavalda. C’è anche l’Inter a quota 33. Ma al di là degli scampoli d’orgoglio intravisti nel finale di ieri sera, chissà se è vero che il bello per Mazzarri deve ancora venire. Stasera il derby genovese, preteso dagli ultrà e avallato dalle autorità (la rima non è casuale, è soltanto avvilente). Giorno verrà che la maggioranza silenziosa se ne starà a casa davanti alla tv, lasciando campo libero a lorsignori. Prima o poi verrà.