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La Stampa – L’Inter esce tra i fischi. Il Wolfsburg aveva ragione ad esultare…

Francesco Parrone

L’allenatore del Wolfsburg, Dieter Hecking, ha avuto ragione di esultare al momento del sorteggio. Chiunque al suo posto avrebbe voluto incontrare questa Inter. Altro che «sapore dell’impresa» come in modo fin troppo elementare aveva chiesto...

L’allenatore del Wolfsburg, Dieter Hecking, ha avuto ragione di esultare al momento del sorteggio. Chiunque al suo posto avrebbe voluto incontrare questa Inter. Altro che «sapore dell’impresa» come in modo fin troppo elementare aveva chiesto Erick Thohir alla vigilia. Il Wolfsburg ha lasciato l’Italia con la qualificazione in tasca grazie alla fiera degli errori interisti in Germania e all’1-2 di ieri a S.Siro. Roberto Mancini proseguirà i suoi esperimenti solo in campionato. Ai 41 mila spettatori l’Inter ha proposto in avvio un 4-4-2 con Hernanes e Kovacic larghi, mentre nella ripresa i nerazzurri sono tornati al rombo con Hernanes trequartista.

Tutto inutile - Daniel Caligiuri di certo spererà di incontrare avversaridel calibro di Santon, D’Ambrosio e Campagnaro, perché la libertà di cui ha goduto è stata talmente imbarazzante da permettergli di inserirsi come e quando ha voluto. La rete che consente ai tedeschi di passare in vantaggio nasce infatti da un’azione talmente banale che quasi sembra di essere all’oratorio: lancio lungo, cross di De Bruyne e Caligiuri è solo soletto davanti a Carrizo. La sagoma di Juan Jesus, al momento del tiro, è meritevole di fermo immagine, il brasiliano infatti è in netto ritardo. Il raddoppio, dopo il pareggio di Palacio, porta la firma di Bendtner.

Troppi errori- L’Inter è questa, una squadra che butta via grappoli di occasioni (almeno 4 nel 1º tempo) e poi si fa infilare come una dilettante, ma non le si può imputare nulla sul piano dell’impegno perché tutti, ad eccezione di Icardi, danno il massimo. Maurito invece non è più lo stesso. Da quando è iniziata la trattativa per il suo rinnovo qualcosa si è rotto. Bene Palacio, che ieri ha segnato di nuovo (anche se nell’azione c’era un fallo di Icardi), ma ancora una volta è poco servito. Così alla fine anche la Curva Nord dei fedelissimi ha fischiato i nerazzurri. Si ripartirà da quelli come lui, per riacciuffare un pezzo di Europa e non piombare nel baratro.