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Così questa mattina il quotidiano torinese La Stampa si è occupato del caso Vieri, che sarà risarcito da Inter e Telecom per l'attività di spionaggio nei suoi confronti da parte del club nerazzurro: "Un milione di euro più gli interessi. È questa la cifra che Inter e Telecom dovranno versare – in solido – a favore di Christian Vieri, come risarcimento per l’attività di spionaggio che l’ex attaccante avrebbe subito quando giocava nel club nerazzurro. Lo ha stabilito ieri il giudice della decima sezione civile del tribunale di Milano Damiano Spera. Gli 007 – che furono assoldati con l’incarico di far luce sulle ragioni dell’improvviso calo di rendimento del bomber – avrebbero agito tra il 2001 e il 2002 e nel 2004: durante questo periodo, Bobo Vieri sostiene di essere stato illegalmente controllato, anche per sette mesi di fila, 24 ore su 24, da quattro o cinque persone e tramite l’acquisizione illecita dei suoi tabulati telefonici. Il famigerato dossier venne alla luce nell’autunno 2006, durante l’inchiesta Telecom: l’ex calciatore intentò causa civile, chiedendo 9 milioni e 250mila euro di risarcimento all’Inter e 12 milioni di euro alla società di telecomunicazioni. Oggi, a sei anni di di stanza, Chistian Vieri può finalmente esultare: «È una sentenza storica, che mi riempie di soddisfazione – conferma il suo legale, l’avvocato Danilo Buongiorno -. Nei prossimi giorni saranno rese pubbliche le motivazioni della sentenza, che ci riserviamo comunque di impugnare, anche perché la cifra da noi richiesta era molto più consistente. Si tratta comunque di un risultato eccezionale: ho sentito Bobo, anche lui è contento». Ma non finisce qui: la battaglia legale dell’ex campionissimo nei confronti del suo vecchio club potrebbe ora estendersi su un nuovo fronte, quello della giustizia sportiva. «La nostra intenzione è senza dubbio questa – ha annunciato ieri sera l’avvocato Buongiorno -. La sentenza del tribunale di Milano ci ha dato chiaramente ragione, confermando la nostra ricostruzione dei fatti: la utilizzeremo al più presto per sollecitare un provvedimento del giudice sportivo a carico dell’Inter». Negli scorsi mesi il giudice Spera aveva disposto una perizia medica d’ufficio per accertare i danni psicofisici subiti da Vieri in seguito all’attività di dossieraggio, che gli avrebbe causato insonnia e depressione: il test ha avuto esito positivo. Secondo le tesi dell’accusa, il fascicolo riguardante il bomber sarebbe stato compilato dall’investigatore privato Emanuele Cipriani, dietro incarico della società nerazzurra. L’ex security manager di Telecom, GiulianoTavaroli, in un interrogatorio del 2006 raccontò di essere stato contattato dalla segreteria di Tronchetti Provera: «Guardi – gli sarebbe stato detto -, la cercherà il dottor Moratti; ha bisogno di una mano; le chiederà una consulenza, tra virgolette». Il patron interista, preoccupato per le condizioni fisiche non eccelse del suo attaccante, avrebbe chiesto a Tavaroli di aiutarlo ad escogitare una soluzione. «Allora - raccontò Tavaroli agli inquirenti - feci il transito dell’esigenza fra Inter e Cipriani, che svolse la pratica e venne pagato autonomamente dall’Inter». La sentenza emessa dal giudice Spera è stata dichiarata – come si legge nel dispositivo - «provvisoriamente esecutiva». In serata, la società nerazzurra ha fatto sapere che impugnerà il provvedimento di fronte alla corte d’appello. È probabile che la Telecom deciderà di adottare una strategia analoga".
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