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A volte ritornano, e mica solo perché dietro l’angolo, da un po’, c’è Pablo Daniel Osvaldo, al momento la prima opzione della Juve: saltasse lui, per un nuovo bisticcio con l’Inter, la soluzione last minute sarebbe Alessandro Matri, ora infortunato al Genoa, che in bianconero c’è già stato due stagioni e mezzo, con 29 gol in 83 partite. Toccherà a uno dei due prendere il posto di Sebastian Giovinco che anticiperà il suo atterraggio a Toronto, nella Major League di Soccer.
Dispetti infiniti - Per non arrivare a questo punto l’Inter le aveva provate tutte, offrendo a Osvaldo almeno cinque squadre: niente, lui voleva, vuole, i campioni d’Italia. Dopo il Milan, destinazione sulla quale i nerazzurri avevano posto il veto, la Juve era l’indirizzo di casa meno gradito. Ma a tre giorni dalla chiusura del mercato siamo al dunque: così l’Inter ha chiesto dei soldi per lasciare andare il giocatore. Risposta dei bianconeri: «Non ci pensiamo neanche». La situazione è intricata, perché in realtà il cartellino dell’attaccante è del Southampton e dunque nulla sarebbe dovuto all’Inter, titolare del solo prestito. Solo che il club di Thohir ha fatto causa a Osvaldo, che qualche tempo dopo la litigata con Icardi (in campo) e Mancini (negli spogliatoi) era sparito per due giorni. Da qui la richiesta di risarcimento danni della società, che porterebbe poi agli euro pretesi ora per ritirare il tutto: ovvero, lasciarlo andare alla Juve. Bisognerà insomma trattare, anche se l’ad Beppe Marotta è intenzionato a prendere Osvaldo, ma solo a titolo gratuito, e fino a giugno. Proprio per questo, la formula del noleggio, è stata scartata l’idea Pazzini, che chiedeva un biennale. Inter e Juve avevano giàbisticciato un anno fa, quando Thohir (e Moratti) fecero saltare all’ultimo lo scambio tra Vucinic e Guarin. Al di là di smentite, comunicati e conferenze stampa, i due giocatori si sentivano già venduti, tanto da fare un pezzo delle visite mediche. Osvaldo sarà solo l’ultima puntata.
La carta di riserva - La contrattazione per Osvaldo è così intricata, e il tempo poco, che Marotta e il ds Fabio Paratici hanno sondato altre soluzioni: la prima porta a Matri, 30 anni, in questa stagione 7 gol in 17 partite con il Genoa. Lui sa cos’è la Juve e Allegri lo conosce bene, avendolo allenato due stagioni a Cagliari (e quattro mesi al Milan). Del resto, con il Genoa c’era già un canale diplomatico aperto per l’anticipato arrivo a Torino di Stefano Sturaro. Piccola complicazione: al momento Matri è ammaccato al polpaccio, e dovrebbe rientrare tra venti giorni. «Dieci, massimo 15», dicevano ieri da casa Juve. Chissà perché era così informati.
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