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La Stampa – La Roma prova lo scatto. Nerazzurri pronti a fare lo sgambetto…

Per la seconda volta consecutiva il sabato del campionato è della Roma, la domenica della Juve. Una settimana fa andò bene ai giallorossi (1-0 a Bologna) e stessa sorte capitò ai bianconeri (1-0 nel derby). Oggi Rudi Garcia, chiamato a giocare...

Francesco Parrone

Per la seconda volta consecutiva il sabato del campionato è della Roma, la domenica della Juve. Una settimana fa andò bene ai giallorossi (1-0 a Bologna) e stessa sorte capitò ai bianconeri (1-0 nel derby). Oggi Rudi Garcia, chiamato a giocare ancora una volta d’anticipo sulla lepre Juve, spera di vivere un finale diverso: battere l’Inter e guardare davanti alla tv alla frenata juventina a Milano contro i rossoneri. L’attacco alla vetta è lanciato, dunque. La Roma sa che per avvicinarsi ai primi della classe questo è il momento più opportuno perché la stagione presenta il conto e le coppe tolgono energie a chi le gioca. «Sono contento che la Juve sia andata avanti in Europa League, presto avranno due gare in più (la doppia sfida alla Fiorentina il 13 ed il 20 marzo, ndr), per il resto penso soltanto a noi...», sottolinea Garcia. Il tecnico giallorosso si chiude in difesa ogni qualvolta stuzzicato su rigori dati o non visti o ammonizioni mancate. «Conte dice che gli arbitri italiani sono i migliori? Ognuno ha la sua opinione. Dico solo che il calcio italiano tornerà grande quando si parlerà di campo, giocatori e tattica: in settimana - precisa Garcia - si è discusso solo di arbitri e curve chiuse, non voglio aggiungere altro».

A Roma, questa sera, lo stadio Olimpico sarà semivuoto: tre i settori senza pubblico (curva Sud, curva Nord, distinti Sud), 30 mila circa i tifosi tenuti lontano dalle tribune per un primato alla rovescia del nostro calcio. «Il problema - continua l’allenatore della Roma - è che la norma sulla discriminazione territoriale lascia troppo spazio all’interpretazione: i tifosi devono fare in modo di adattarsi, però, a questa regola, non importa se è giusta o sbagliata». I tifosi romanisti non ci stanno: qualcuno si è dato appuntamento alle 11 davanti alla sede della Figc, altri ai cancelli delle curve per ascoltare via radio (e in maniera pacifica, fanno sapere) la partita con l’Inter. Garcia prova a cancellare dal suo cammino la questione arbitrale e si prepara a una nuova versione della sua truppa senza Totti. L’ex Pupone non sta bene, così come Balzaretti, Dodò e Maicon oltre a Florenzi, convocato, ma difficilmente abile: in avvio, Pjanic partirà dalla panchina, a Destro il testimone di punta centrale. E, l’Inter? Mazzarri, condottiero nerazzurro, sposa la linea Garcia sugli arbitri («Mi auguro solo che gli episodi, e mi riferisco anche alle occasioni create e mancate, comincino a girare a nostro favore»), mentre la società, in maniera non urlata, busserà alla porta del presidente federale Abete con l’ambasciatore Marco Fassone, dg interista, per sottolineare la lunga serie di amnesie ricevute proprio dai fischietti (l’Inter non ha ancora avuto un rigore a favore, nota il club). Una società nerazzurra che ha ufficializzato Michael Williamson, ex DC United e nuovo direttore dell’area Finanza e Controllo.

La notte dell’Olimpico (il 26 marzo il club di Trigoria presenterà il progetto nuovo stadio) si annuncia senza esclusioni di colpi. La Roma ha un solo obiettivo: vincere per mettere pressione alla Juve. L’Inter ha un desiderio: conquistare il bottino pieno per dare uno strappo positivo al suo campionato. «Gli arbitri? Ho una squadra troppo esperta per non farsi distrarre e non pensare solo al campo», così Garcia. «Gli arbitri? In passato sono stato strumentalizzato», così Mazzarri.