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La Stampa – L’Atalanta si è scoperta fragile, è un’Inter da Champions

during the Serie A match between FC Internazionale and Atalanta BC at Stadio Giuseppe Meazza on November 19, 2017 in Milan, Italy.

Battuta l’Atalanta, i nerazzurri volano a -2 dal Napoli

Francesco Parrone

Secondo La Stampa stava giocando male, l’Inter. Anche per i meriti dell’Atalanta, ma quest’anno non era una novità. Poi, ci ha pensato il suo capitano. E anche questa non è certo una novità, da anni. Due gol di testa di Icardi, nel giro di 9’ a inizio ripresa. Quarta doppietta stagionale (più la tripletta nel derby...) e ogni problema è svanito. È già arrivato a 13 reti, Maurito. E, grazie soprattutto a lui, Spalletti alla 13ª giornata è tornato secondo, sorpassando la Juve, a -2 dal Napoli e pure a +14 sul Milan, il che certo male non fa. Con l’aggiunta dell’interessante prospettiva di dover sfidare Cagliari e Chievo prima del big-match dello Stadiumtorinese del 9 dicembre.

Più 14 sul Milan - È stata comunque tutta un’altra partita rispetto all’ultimo scontro diretto a San Siro: otto mesi fa fu un’esagerazione dagli effetti sorprendenti. Perché dopo quel 7-1 con tripletta lampo di Icardi (guarda caso...) l’Inter invece di volare verso la Championssi era impantanata (8 turni senza vincere e addio a Pioli), mentre l’Atalanta era ripartita con un filotto di dieci partite, utili per centrare l’Europa League. Gli impegni del giovedì, adesso, stanno però inevitabilmente appesantendo i bergamaschi. Soprattutto in trasferta, dove in sei uscite hanno preso due soli punti, peraltro artigliati all’85’ e al 94’. Gasperini, ex avvelenato dalla fugace parentesi del 2011, ha cercato la rivincita partendo senza un centravanti vero per la seconda volta nella stagione dopo l’1-1 fiorentino di settembre. Ma quel che ha incartato l’Inter fino al boom icardiano è stato il pressing asfissiante, la superiorità numerica e pure di qualità e tonicità in mezzo al campo. Un po’ quel che nel turno precedente era già riuscito al Toro. Inaridito Borja, costretti a errori in serie Vecino e Gagliardini e con Perisic latitante, il primo tempo interista è stato di una povertà desolante: un doppio lampo attorno al 25’, con l’unica parata di Berisha (su Icardi, naturalmente), rarissime varianti ai cross di Candreva, più possesso-palla ospite (52’ a 48’) e persino zero corner guadagnati.

Decima vittoria- L’Atalanta ha però speso un sacco di energie e ha pagato dazio a inizio ripresa. Concedendo subito un’altra chiara opportunità a Maurito e poi inchinandosi allo strapotere aereo dell’argentino, bravo anche ad approfittare dei buchi dei centrali Toloi e Palomino. Passata in svantaggio, la Deasi è scoperta umanamente fragile e incapace di cambiare spartito al match. Gasperini dopo 55’ ha gettato nella mischia Petagna per provare a dare più peso al suo fragile attacco, ma subito dopo è arrivato il bis che ha blindato il risultato. E regalato a un’Inter sempre più da Championsla decima vittoria su 13 partite. Roba che nemmeno a Mourinho era riuscita.

(Fonte: Roberto Condio, La Stampa 20/11/17)

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