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È già l'Inter targata Antonio Conte. Nelle prime sette partite ufficiali, la filosofia del tecnico nerazzurro è stata già assimilata dai suoi ragazzi. Disponibilità e carattere sono gli ingredienti alla base del nuovo progetto dei nerazzurri: "Due mesi e mezzo di Conte hanno stregato e cambiato il mondo-Inter. L’ex grande nemico ha dettato la linea e trovato massima disponibilità. Difesa blindata, centrocampo duttile e produttivo, avvii aggressivi. E rinforzi estivi già ben inseriti. La carica di Conte, l’ambizione di un club in continuo crescendo, un pubblico da primato e, ci mancherebbe, il brillantissimo avvio. Tutto spinge l’Inter verso altezze vietate da troppo fino a mettere nel mirino una Juve che sembrava intoccabile. Ha avuto due soli momenti di difficoltà, finora: lo svantaggio con lo Slavia in Champions, il «rosso» a Sanchez più l’immediato 1-2 della Samp dell’altro ieri. La reazione è sempre arrivata, puntuale ed efficace".
La Stampa sottolinea l'importante di un preparatore atletico del calibro di Pintus: "Zero infortuni, tra i nerazzurri. Il turnover c’è ma è per distribuire le energie. E comunque non ha mai coinvolto i pilastri Skriniar e Brozovic. L’«acquisto» dal Real tricampione di Pintus, fuoriclasse dei preparatori atletici, ha subito dato i frutti sperati: corrono tutti, fino in fondo".
Tra le sorprese c'è un Sensi tuttofare, in grado di trascinare la squadra da subito: "La capacità di incidere da mediano, regista, trequartista, incursore. E già tre reti e due assist. Qualità, quantità e muso duro. Stefano Sensi ha tutto per essere l’acquisto che fa la differenza, un po’ come il Vidal della prima Juve contiana. E, con un Brozovic così in mezzo, può consolidare con Barella una coppia da esportare".
All'appello dei protagonisti manca ancora Lautaro Martinez, deludente in questo avvio di stagione: "Più ammonizioni (tre) che gol (uno) in 7 partite, delle quali 5 dal 1’. Ma soprattutto troppe occasioni sciupate, alla faccia del tris firmato nell’Argentina sul Messico. Martinez ha già fatto coppia con Lukaku e Sanchez: intese che promettono, errori individuali sotto porta che cominciano a pesare. Specie per chi non ha un’altra alternativa come prima punta al gigante belga".
In attesa di Inter-Juve, i nerazzurri sono chiamati all'impresa a Barcellona: "C’è il Camp Nou, prima della partitissima di S. Siro. Dopo i pareggi del 1° turno, è sfida che conta già molto. Lascerà comunque uno strascico sul campionato. Forse più morale che fisico: vuoi mettere l’effetto che avrebbe sull’autostima di una squadra ancora in costruzione un bel risultato in casa del Barça?".
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