All’ Inter è successo per due mesi, tra dicembre e febbraio, vincendo una partita su dieci e segnando in 900’ la miseria di due gol in più dei cinque fatti ieri nel giro di 25’. «Siamo tornati a essere squadra dopo il 2-0 sul Benevento - garantisce Spalletti -. Ho colto segnali e percepito dettagli, tra campo e spogliatoio. Adesso mi sento tranquillo: venga pure qualsiasi avversario, noi ci siamo». Può dirlo anche perché ha ritrovato Icardi, autore di 22 gol su 47. Se lo potrà coccolare anche durante l’ultima sosta: «Bravo il ct Sampaoli, ce lo lascia sempre a casa», sorride il toscano. Maurito, 25 anni e un mese, è il sesto più giovane nella storia della A a varcare quota 100 reti. Davanti a lui Meazza, Piola, Boniperti, Borel e Altafini. È la sua seconda quaterna dopo quella del 2013 nel 6-0 della Samp sul Pescara. Come lui, nell’era dei tre punti, solo Gilardino. «Ma non abbiamo ancora fatto niente - avverte -. Occhio a evitare quel che capitò l’anno scorso dopo il 7-1 all’Atalanta...». Icardi fece tripletta e mancavano dieci partite anche allora: l’ Inter riprese a vincere solo alla nona.