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La Stampa – Lichtsteiner, dopo l’Inter c’è il Barça. Allegri non lo molla…

Francesco Parrone

L'esterno svizzero è in scadenza e adesso punta al trasferimento al Barcellona nonostante il 'no' dei bianconeri

Il quotidiano La Stampa, si occupa del futuro di Stephan Lichtsteiner e della possibilità che resti ancora a Torino per altri due anni, a causa di una clausola che permette il rinnovo unilaterale di contratto da parte della Juventus"Il mal di pancia non è passato. Stephan Lichtsteiner è sempre più lontano dalla Juve e ad ogni sosta di campionato riesplode puntualmente il suo malessere. Dopo il tentativo estivo di rescindere il contratto in scadenza per passare subito all’ Inter, ora l’esterno bianconero pensa di andare al Barcellona e soprattutto lancia precisi segnali dal ritiro della Svizzera.

Rinnovo unilaterale - La situazione è delicata, ma non solo perché il giocatore è stato messo fuori dalla lista Champions. I rapporti tra le parti sono gelidi e allo stesso tempo nessuno vuole perdere questa sfida. Lichtsteiner dal 1° febbraio 2017 può firmare con chi vuole, svincolandosi a zero euro dalla Juve, e negli ultimi giorni si è mosso il Barça che vorrebbe prenderlo a gennaio al posto di Aleix Vidal. In pratica si farebbe uno scambio tra Lichsteiner e Dani Alves in differita sull’asse Torino-Barcellona, ma il club bianconero non vuole regalare nessun giocatore a potenziali concorrenti (Inter inclusa) e ha in mano una carta particolare. L’ad Marotta, infatti, può esercitare unilateralmente il rinnovo del contratto per un altro anno (fino a giugno 2018) e questo complicherebbe i piani di fuga dello svizzero.

Allegri se lo tiene stretto - Servirà pazienza e diplomazia per trovare la giusta soluzione

del caso Lichtsteiner. Allegri lo sta utilizzando senza troppe riserve, nel vero senso

della parola, e non vuole perderlo. Alla ripresa del campionato, sabato allo Stadium contro l’Udinese, rischia di essere titolare perché Dani Alves (come Cuadrado, Higuain e Dybala) tornerà solo giovedì sera in Italia".

(Fonte: Gianluca Oddenino, La Stampa 09/10/16)