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Spietata l'analisi dei colleghi de La Stampa in edicola oggi sul derby di ieri sera, soprattutto nei confronti di Roberto Mancini: "Poi si è fatta sera, ed è arrivato il derby milanese. Strombazzato come ai tempi d’oro, poiché com’ è noto il prodotto una volta comprato va rivenduto al meglio. Lastricato di buone intenzioni, piantumato e bitumato a dovere nella capigliatura del presidente ospitante, ma certamente lontano da quel che prima Juventus e poi Napoli ci avevano offerto. Tanto agonismo, gioco assai meno: quando il migliore è Montolivo, ci siamo capiti. Ma alla fine il Milan il suo lo ha fatto, con tanto di interessi, grazie ad una identità di squadra che Mihajlovic ha faticosamente assemblato e finalmente esibito. Mentre quella dell’Inter che dopo le prime giornate pareva acquisita si è del tutto dissolta. Anche in questa occasione, come ormai da settimane, Mancini ha recitato a soggetto. O a capocchia. Poi, certo, prima del disastro finale Icardi aveva fallito il rigore del pareggio. Ma dopo quest’altro tracollo, dopo tre gol dalla Juve e tre dal Milan in mezza settimana, chissà che l’arbitro Damato, cacciando Mancini, non abbia indicato la rotta".
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