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Sulla Stampa di oggi si sintetizza la situazione in casa Milan, con un closing ancora in bilico che fa seriamente preoccupare la tifoseria rossonera: "I fatti sono i seguenti 1) non sono arrivate le autorizzazioni per sbloccare i 420 milioni che deve incassare Fininvest 2) Non è stato «attivato» il piano B che prevede l’emissione di una fideiussione da una banca europea 3) la macchina del closing del 13 dicembre lavora a passo spedito 4) Fininvest non conosce ancora il nome degli investitori". Quali scenari si prospettano ora? "C’è ancora la possibilità che il passaggio di quote al fondo Sino Europe Sports avvenga nei tempi stabiliti ma se questo non dovesse accadere è possibile che i cinesi chiedano un’ulteriore proroga. Attenzione, ancora non si è mosso nulla a questo riguardo ma nessuna delle parti in causa esclude totalmente che possano essere ridiscusse delle condizioni (economiche) in cambio di un altro mese di tempo. In questo modo i cinesi non perderebbero i 100 milioni già versati e Fininvest si assicurerebbe altro denaro a garanzia".
Silvio non molla - "Berlusconi, raccontano da ambienti politici, sarebbe anche tentato di tenersi il Milan, ma questa è una prospettiva assai «dolorosa». Perché la sua società brucia 100 milioni l’anno e per stare a galla rischia di dover fare cessioni eccellenti, su tutte quelle di Donnarumma che a giugno verrebbe spedito all’estero per salvare i conti insieme all’altro pezzo da novanta ovvero Locatelli. Neppure l’accesso in Champions League che vale 50 milioni salverebbe il Milan da un ulteriore ridimensionamento. Da qui la preoccupazione dei tifosi che sperano ancora nel miracolo cinese".
(La Stampa)
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