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La Stampa – Moratti affascinato dalla cordata indonesiana. Entro un anno e mezzo…

Francesco Parrone

Lasciarsi a Parigi non è da tutti e Massimo Moratti non poteva scegliere sede migliore. Dopo diciotto anni di amore dice addio alla sua Inter per farle intraprendere una strada più manageriale e meno sentimentale. Il magnate indonesiano Erick...

Lasciarsi a Parigi non è da tutti e Massimo Moratti non poteva scegliere sede migliore. Dopo diciotto anni di amore dice addio alla sua Inter per farle intraprendere una strada più manageriale e meno sentimentale. Il magnate indonesiano Erick Thohir è arrivato proprio per questo, per investire denaro e farla crescere. Dopo giorni di riunioni e depistamenti, Moratti ha sciolto tutte le sue riserve. È passato dal solito ritornello, «ci stiamo solo conoscendo», a qualcosa di più simile alla verità, tipo: «Non so se sarò ancora presidente». In concreto, è stato trovato l’accordo per la cessione del club e sono state poste nuove basi per il futuro. La novità è l’ingresso di un nuovo socio, oltre a Rosan Roeslani entrerà come parte attiva anche Glenn Sugita, attuale presidente della squadra indonesiana di proprietà di Thohir che avrebbe chiesto di mettere tre suoi uomini nel Cda. Con loro lavorerà anche Handy Soetedejo (già partner nell’acquisto di una quota di minoranza dei Philadelphia 76ers) e un altro facoltoso imprenditore che fa capo a un’altra miniera, la Harum Energy.

Dal re del petrolio ai re del carbone. La solidità economica della cordata è indubbia. Moratti è volato in Francia per conoscerli personalmente e l’impressione che ha avuto è stata positiva. Il muro delle perplessità iniziali era già stato comunque superato una settimana fa, quando gli avvocati hanno iniziato ad accelerare tutta l’operazione. Anche l’amministratore delegato Rinaldo Ghelfi, nell’ufficio milanese, ha avuto il suo da fare per provare a sistemare pendenze del passato e i cosiddetti «costi morti». Nel corso della riunione fiume che si è tenuta mercoledì notte nella capitale francese sono stati invece definiti i ruoli della famiglia Moratti nel nuovo Cda e soprattutto sono state messe per iscritto le garanzie in caso di inadempienza della controparte.

Nei prossimi giorni, gli avvocati prepareranno la stesura del contratto definitivo, a quel punto tutti i protagonisti potranno uscire allo scoperto. Ci sarà bisogno di un mesetto per sbrigare tutte le pratiche burocratiche, il «closing» avverrà nella seconda metà di ottobre. La quota acquisita da Thohir dovrebbe essere intorno al 70%, Moratti non avrà più la maggioranza e quindi il suo raggio d’azione sarebbe limitato. Con il figlio aiuterà i nuovi investitori a calarsi nella realtà nerazzurra mettendo a disposizione l’esperienza maturata in questi anni. L’affetto e la passione sono una componente importante anche negli affari, come ha twittato il sindaco di Milano, Pisapia: «L’amico Massimo rimarrà comunque sempre in questa famiglia».

Thohir si è già mosso per conto suo, individuando un gruppo di lavoro che nel giro di un anno e mezzo prenderà in mano la parte sportiva. L’idea è quella di affidarsi a Leonardo. La priorità è lo stadioma non si punterà su una nuova struttura. Thohir e soci, dopo aver preso informazioni anche dal Milan, hanno capito che San Siro ha grandi potenzialità.