- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Tanto rumore per nulla, se si parla dello shopping invernale e si darà poi un’occhiata a Juve-Inter, in vetrina stasera allo Stadium: i pezzi nuovi se la vedranno dalla tribuna, Osvaldo senza schemi e condizione, Hernanes in attesa di documenti bancari; così come non figurano tra i protagonisti Vucinic e Guarin, dopo lo scambio fatto e subito revocato a furor di popolo (interista). Se non altro Vucinic è nuovamente sbucato tra i convocati, ma senza essere nel cast iniziale, mentre Guarin è rimasto a casa: «Con il mercato che ha chiuso alle 23 di venerdì, il ragazzo, anche volendo, non poteva essere concentrato sulla partita come io pretendo - ha spiegato Walter Mazzarri - e lui sapeva già che non l’avrei chiamato». Sarà, ma se di ragioni commerciali si tratta, chissà perché è stato invece imbarcato con la spedizione Ranocchia, per il quale è ancora in piedi la trattativa con il Galatasaray. Mancherà pure Quagliarella, un altro dei nomi quotati e non piazzati all’ultimo mercato: come dire che per stasera, più che aggiungere giocatori, la sessione di contrattazione li ha levati.
Quel che resta invariata è la differenza in classifica tra Juve e Inter, abissale davvero: 23 punti, un record prima di un incrocio tra le due nemiche. Venti punti c’erano nel 1995, con Massimo Moratti fresco presidente, quindici nel ritorno della scorsa stagione, con Stramaccioni al volante. Detto brutalmente, Mazzarri dovrà darsi una mossa, pure perché la società se l’è data, sborsando milioni, a sorpresa, come lo stesso tecnico nerazzurro ha ammesso: «In questo mercato la nuova proprietà ha dato dei segnali, facendo delle scelte, qualcosa che possa essere utile già per giugno». Ovvero, Hernanes e D’Ambrosio: «Due acquisti fatti in questa logica, è come se dovessimo farne due in meno la prossima estate». Anche per questo Erick Thohir si aspetterà risultati, sotto forma di gioco e punti. Lo stesso che s’augura Mazzarri: «Ho provato a isolare la squadra da tutto, spero ovviamente che la prestazione sia all’altezza. Le valutazioni riguardo al distacco in classifica le lascio ad altri, se facciamo bene possiamo giocarcela con tutti». Sa bene che sarà durissima, soprattutto in territorio ostile, sul serio: «Se la Juventus non ha lasciato punti in quello stadio è perché l’ambiente ha fatto tanto. Non è come giocare a San Siro, c’è anche questo fattore ma lo abbiamo considerato. Per ora i nostri avversari hanno dimostrato di avere pochi punti deboli, specie in casa».
Quella che invece era mancata all’Inter domenica scorsa, si lamentò il tecnico. La vigilia è scivolata sulle sole parole di Mazzarri, perché Antonio Conte ha continuato nel suo silenzio preventivo, dopo che s’era visto le sue parole «strumentalizzate» sui giornali. Cercherà di far parlare il campo prima e la classifica poi, amaggior ragione se nel pomeriggio la Roma avrà battuto il Parma, salendo momentaneamente a meno tre. Neppure il silenzio può invece annullare la rivalità tra due club che durante il mercato se le sono dette di tutti i colori. E quella tra due allenatori che si erano stimati, ma che non si sono mai trovati troppo simpatici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA