"Il funerale di San Siro si prende la scena quando il verdetto olimpico è ancora da scrivere. Lo officiano insieme il presidente del Milan Paolo Scaroni e l’ad dell’Inter Alessandro Antonello. Sono in coda come bravi scolaretti in attesa di entrare nella sala dove si compiono i destini della candidatura italiana: San Siro, nel dossier presentato e poi rivelatosi vincente, ospiterà la cerimonia di apertura dei Giochi 2026". Apre così l'articolo de La Stampa sulle querelle legata a San Siro: il quotidiano pone un condizionale sulle parole di Sala, alla luce delle dichiarazioni trapelate dai membri dei due club.
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La Stampa attacca: “Scaroni e Antonello officiano il funerale di San Siro. Da bravi scolaretti…”
Il quotidiano non usa giri di parole
CHE FUTURO PER SAN SIRO - "Inter e Milan non hanno dubbi. Anzi, giocano pure d’azzardo visto che i rispettivi dirigenti si spingono ad immaginare la cerimonia dei Giochi proprio nel nuovo impianto. Sette anni, anche meno per tirare su la nuova creatura. Il sindaco di Milano Sala è un filo più prudente sulla tempistica, ma il freno a mano tirato lo si deve anche alla cautela utilizzata in fase pre voto olimpico", sottolinea La Stampa che poi aggiunge come Scaroni, nel corso della giornata, abbia chiarito come sia competenza del Comune il futuro di San Siro. "Uno stadio nuovo in 7 anni, forse più. Nel frattempo si userà San Siro fino alla scadenza. Poi si spegneranno le luci. E la memoria inghiottirà, oltre al cemento, anche la storia e chi l’ha fatta", chiosa La Stampa.
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