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L’Inter non vuole perdere lunghezze dalle prime in classifica. Il Napoli ha vinto ed è tornato al comando. Anche Juve e Lazio hanno battuto i rispettivi avversari e sorpassato i nerazzurri, scivolati al 4º posto. Ma l’Inter stasera scende in campo nel Monday night, sul campo del Verona, e Luciano Spalletti alza l’asticella e indica la missione: «Vincere sempre, non possiamo rilassarci». Tutti sull’attenti, dunque. In estate è stato fatto tanto lavoro, che ha fruttato fin qui 8 vittorie e 2 pareggi, ma c’è ancora molta strada da percorrere: «Dobbiamo crearci
delle certezze e fare scelte precise - sottolinea il tecnico -. Bisogna pensare rapido e profondo, perché è complicato mantenere il passo. Conteranno gli scontri diretti, che sono molti perché io ci metto anche Sampdoria, Atalanta e Torino. Altre squadre poi si agganceranno ai primi posti, come Milan o Fiorentina».
Formazione confermata - Secondo La Stampa Spalletti contro il Verona dovrebbe riproporre gli stessi undici schierati contro il Milan e la Sampdoria. «Dobbiamo avere stabilità e, visto le risposte che ho ricevuto, non vedo perché cambiare. Brozovic è recuperato». Poi il tecnico regala complimenti a Vecino: «È un giocatore completo, sa fare tutto. Ha la “castagna” per far gol anche da fuori. Alla Fiorentina non sono più polli, vale quanto lo abbiamo pagato». Il lavoro di Spalletti, al netto di quello sul campo, è complicato. Il tecnico, infatti, si impegna nel quotidiano per mantenere alta l’attenzione dei suoi, senza farli cadere nel «distress». Ma soprattutto l’allenatore lavora sull’autostima: «Siete tutti importanti», parole rivolte anche a chi ha passato più tempo in panchina che in campo. Uno su tutti: Eder. E infatti, a chi gli chiede del possibile arrivo di Ramires dallo Jiangsu Suning, replica: «Sono molto soddisfatto dei giocatori che ho. Se fossi un giocatore del suo ruolo, non mi farebbe piacere sentire certe cose. Non mi va di parlare di questa cosa. È un po’ come il discorso sullo scudetto: è un argomento che non mi porta nessuna utilità». E per non lasciare nulla al caso sul mercato, sottolinea: «Non è detto che acquistando qualcuno la squadra migliori. Oggi sto più attento a chi potrebbe uscire».
(Fonte: Tiziana Cairati, La Stampa 30/10/17)
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