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Ritratto di Stramaccioni su La Stampa di oggi, vengono tessute le sue lodi per il secondo derby vinto: «Se anche la favola dovesse finire, Andrea Stramaccioni potrà sempre dire di aver vinto due derby di fila. Mica male per un novellino che si è ritrovato ad allenare l’Inter quasi per caso, diventando il tecnico più giovane della serie A. Strama ha le stigmate del predestinato: da quando ha iniziato a fare l’allenatore allo Zeta Sport, una società di Monte Sacro, è sempre andato migliorando per merito della sua attitudine al lavoro e del suo sapersi adattare alle diverse situazioni. Storie di moduli mutanti (la difesa a tre) ma anche di stile. Le parole, del resto, per lui sono come i suoi capi d’abbigliamento. Sa, infatti, indossare la giacca d’ordinanza con la stessa disinvoltura con cui sfoggia tshirt e maglioncino. La dialettica da buon avvocato resta il suo punto forte. Battute a go go, tante spiegazioni tattiche e pure una scivolata fresca fresca con Mondonico. Invitato non tanto gentilmente a sciacquarsi la bocca dopo la sfida con il Torino perché aveva usato la parola provinciale. Montolivo dopo il derby ha rispolverato l’etichetta, ma stavolta Strama è riuscito a contenersi.Qualcuno deve avergli spiegato che alla fine pure questo è un complimento perché ricorda tanto l’Inter del Triplete».
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