Viaggiava sulle ali dell'entusiasmo. L'Inter di Leonardo sembrava una beffa per gli altri: un milanista alla guida dei nerazzurri che arriva dopo un periodo di crisi e sfortuna e raddrizza le cose. Prima di quel derby sembrava tutto scritto da una mano ironica ed interista, poi - in centottanta minuti - tutto è cambiato. Due sconfitte pesanti, con il Milan prima, con lo Shalke poi, tolgono forza alle gambe e convizione alla testa e diventa un incubo: l'Inter sparisce, tutto quello che di buono era stato fatto scompare come in una maledizione.
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La Stampa: “Tardi per il pugno di ferro, Leo ha perso l’Inter”
Viaggiava sulle ali dell’entusiasmo. L’Inter di Leonardo sembrava una beffa per gli altri: un milanista alla guida dei nerazzurri che arriva dopo un periodo di crisi e sfortuna e raddrizza le cose. Prima di quel derby sembrava tutto...
La sconfitta con il Parma ha rinvigorito le solite tesi di spaccatura nello spogliatoio interista. Chiari segnali erano arrivati da quell'esclusione a sorpresa di Thiago Motta e Maicon, due uomini fondamentali lasciati a casa in un momento cruciale. La Stampa scrive: "Ora è ufficiale, il feeling tra Leo e la sua Inter è un ricordo e la squadra nerazzurra si ritrova a dover ricucire nuovi strappi nello spogliatoio come se il tempo fosse improvvisamente tornato a quando ad Appiano Gentile lavorava Rafa Benitez".
Dai sorrisi il brasiliano passa ad una nuova linea, 'le decisioni non gradite'. Fuori i due connazionali dalla lista dei convocati, niente Milito e Sneijder tra i titolari e se non sono prove, per il giornale torinese, questi sono indizi che mostrano che i rapporti tra il tecnico e i suoi uomini sono cambiati. "Per Leo - si legge nello stesso articolo - quello che conta è solo arrivare a fine campionato guardando dentro alle proprie convinzioni anche a costo di alterare gli equilibri della truppa".
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