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La Stampa – Thohir brucia la concorrenza, punta al 51% ma…

Francesco Parrone

Sembra che dietro le trattative di mercato dell’Inter ci sia molto più di un nuovo allenatore. La notizia del giorno dovrebbe essere l’arrivo di Walter Mazzarri invece i pensieri di Massimo Moratti corrono già altrove, alla concreta...

Sembra che dietro le trattative di mercato dell’Inter ci sia molto più di un nuovo allenatore. La notizia del giorno dovrebbe essere l’arrivo di Walter Mazzarri invece i pensieri di Massimo Moratti corrono già altrove, alla concreta ipotesi di cedere un sostanzioso pacchetto della società, se non anche quello di maggioranza, all’indonesiano Erick Thohir, proprietario della Mahaka Media (colosso della comunicazione asiatica).

I due sono in contatto già da un po’ e Moratti da tempo parla della necessità di avere soci stranieri, ma mai si era parlato di vendere il 51 per cento dell’Inter. L’affare potrebbe chiudersi in un’unica fase, ovvero con l’immediata cessione della maggioranza, o in due tranche con la prima che vedrebbe l’ingresso del gruppo indonesiano con una percentuale minima, mentre la seconda concluderebbe l’operazione con una scalata programmata nei due anni successivi.

Le indiscrezioni sulla volontà di aprire a nuovi investitori sono iniziate qualche mese fa. Allora si parlava di un aiuto per costruire un nuovo stadio (era il tempo dei cinesi), poi si è parlato di un pacchetto più consistente, pari al 20 per cento del club e ora le carte sono nuovamente cambiate. L’uomo d’affari indonesiano ha bruciato tutti i concorrenti, ha trattato per settimane fino adarrivare all’improvvisa accelerazione. Manca la svolta, ancora l’accordo non c’è e non si sa se il magnate lascerà il tavolo con l’Inter in tasca o passerà la mano. Ma i rumors si infittiscono. I motivi che hanno portato Moratti fino a questo punto sono diversi.

C’è una componente economica perché dopo tanti anni di investimenti servono capitali freschi e c’è il logorio sportivo. Negli anni si sono ripetuti i rossi in bilancio (l’ultimo di circa 75 milioni), una situazione divenuta ormai insostenibile sia per le regole del fair play finanziario sia per la recessione mondiale che ha toccato anche la Saras, l’azienda di famiglia che da due anni ha bilanci in perdita. Anche la Saras ha cercato investitori e qualche mese fa firmato l’intesa per l’ingresso dei russi della Rosneft. Appunto, però, nulla a che vedere con l’Inter. Dove invece i problemi arrivano anche dal campo: Moratti sa che dopo questa stagione deve rifondare la squadra, un lavoro radicale che non si ferma certo allo staff tecnico appena sostituito.

Un’altra rivoluzione è fattibile, ma è chiaro che costerà molto. In questo contesto vanno considerate anche le necessità di Thohir, già proprietario del DC United, squadra di calcio americana e azionista dei Philadelphia 76ers, storica franchigia Nba. Lui gioca su più tavoli e non è disposto ad aspettare in eterno. Qualche giorno fa, lasciando la sede dell’Inter ha detto: «Il mio ingresso in società? Non posso parlarne in questo momento. Per ora la mia risposta si limita al no comment», poi peròha spiegato come mai è così determinato a investire fuori dal suo Paese: «All’estero i club sono in grado di generare profitti, in Indonesia il ritorno economico di un investimento simile è ancora complicato».

Ai vertici nerazzurri Thohir non ha mai nascosto il desiderio di venire in possesso della maggioranza così il magnate lavora con determinazione cercando di convincere Moratti. All’Inter rifiutano le voci e il presidente smentisce l’ipotesi cessione: «Vendere? Figuriamoci...». Forse non si è ancora arrivati a quel punto, ma non è più un’operazione impossibile.