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La Stampa – Una Maxi beffa di nome Wanda. Icardi stravince la soap del goal…

Prima o poi ne faranno una telenovela, mica solo perché i protagonisti sono argentini. Intanto, Maxi Lopez, Mauro Icardi e Wanda Nara continuano indefessi ad aggiornare la loro storiona triangolare che da mesi occupa gossip e twitter. Personaggi...

Francesco Parrone

Prima o poi ne faranno una telenovela, mica solo perché i protagonisti sono argentini. Intanto, Maxi Lopez, Mauro Icardi e Wanda Nara continuano indefessi ad aggiornare la loro storiona triangolare che da mesi occupa gossip e twitter. Personaggi famosi e ricchi, due calciatori più la bellona che da moglie di uno diventa la compagna dell’altro. Schermaglie, anche tristi, sulla Rete che ogni tanto sforano nella vita reale. Come ieri a Genova, in Sampdoria-Inter. Doveva essere una partita di calcio, è stato un duello rusticano tra i due attaccanti divisi da una donna. Maxi «il buono», l’uomo tradito dalla nuova coppia, giocava in casa. Aveva tutto lo stadio dalla sua parte. «Uomo di m...», ha cominciato ad urlare la Marassi blucerchiata 15’ prima del via a Maurito, il ragazzino sfacciato.

Però ha stravinto lui, «il cattivo». Che ieri, sul campo, ha completato l’opera di distruzione di un Maxi mai così al minimo, un Calimero in versione bionda. Gli aveva tolto la donna, gli ha sbattuto in faccia due gol e s’è portato a casa tre punti. Con quel sorrisino da troppo furbo che ha osato persino mostrare alla curva dei suoi ex tifosi dopo l’1-0, usando anche le mani per dire «Su, su, urlate di più, che non vi sento». Quel gesto ha incendiato una sfida già calda di suo. Maxi, che in principio aveva rifiutato il saluto del rivale, ha cercato la vendetta-lampo «rubando» un rigore allo specialista Eder. Voleva pareggiare il conto con Icardi e invece ha fatto infuriare Mihajlovic (chiuso, da squalificato, in un box della tribuna) e s’è scavato la fossa: ha tirato male, Handanovic lo ha respinto con perdite. Ci ha riprovato di nuovo, l’ex marito di Wandita. Ma proprio non era giornata, contro quel portierone tornato a fare miracoli e contro quell’impertinente 21enne che, nonostante fischi e insulti, nella ripresa ha segnato ancora, questa volta riservando l’esultanza allo spicchio nerazzurro.

Quel gol del 3-0 ha chiuso tutto. Partita e faida argentina, visto che Mazzarri ha subito fatto la cosa più giusta, togliendo Icardi. Che è rimasto assoluto protagonista nel dopo-partita. Ha voluto stravincere, rivivendo i gol e dicendo poi: «I fischi non c’entrano: tornare a Genova è stato bello...». Sakic, il vice di Mihajlovic, è stato durissimo: «Il gesto di Icardi testimonia la persona che è. Ha mancato di rispetto alla società e ai tifosi che lo hanno fatto crescere. Mi ha fatto molto incavolare». «Sono un po’ arrabbiato anch’io - aggiunge Mazzarri -. Dopo il gol Mauro doveva tornare a centrocampo. Ne avevamo parlato prima della partita e doveva evitare... Per il resto, però, è stato perfetto. Ha dimostrato grande personalità e freddezza». Firmando, in un ambiente ostile, la seconda doppietta di fila. Che vale all’Inter il ritorno al successo dopo una sconfitta e tre pari.

Questo 4-0, però, è uno dei risultati più bugiardi mai visti. Presto in svantaggio, la Samp che non segna ormai da 294’ s’è trovata in 10 dopo 20’ per un raptus da doppio «giallo» di Eder ma ha dominato per un tempo e senza un mostruoso Handanovic avrebbe fatto il ribaltone. Poi nella ripresa è crollata, subendo a raffica in contropiede. Mazzarri, giustamente, non s’illude: «Se vogliamo continuare a vincere, dobbiamo giocare in un altro modo fin dall’inizio».