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La Stampa – Una vittoria del Toro sull’Inter sarebbe la svolta. Oggi le due società …

Alessandro De Felice

Ha già giocato 30 partite e si è conquistato l’onore di essere tra le 32 migliori squadre dell’Europa League, ma la stagione del Toro può veramente cominciare solo oggi pomeriggio. E non solo perché a San Siro, contro l’Inter di Mancini,...

Ha già giocato 30 partite e si è conquistato l’onore di essere tra le 32 migliori squadre dell’Europa League, ma la stagione del Toro può veramente cominciare solo oggi pomeriggio. E non solo perché a San Siro, contro l’Inter di Mancini, andrà in scena la prima giornata di ritorno di un campionato finora vissuto troppo a corrente alternata e senza le soddisfazioni che sono invece maturate lontano dall’Italia. Il nuovo inizio passa da una sfida ricca di fascino e tabù per i granata, che però hanno lavorato a lungo per preparare il colpo a sorpresa e così «ricominciare» nel modo giusto. Ci spera Giampiero Ventura, che finalmente ha potuto allenare la sua squadra per una settimana intera senza doversi confrontare con l’emergenza infortunati. Quasi un lusso, estendibile alla possibilità di tenere in ballottaggio più giocatori. Il morale nel Toro è buono dopo la vittoria di Cesena, ma un successo sull’Inter non aiuterebbe solo ad aggiornare la storia del Torino, che non batte i nerazzurri da 21 anni e a Milano non passa addirittura dal febbraio 1988. Una vittoria contro una «grande», evento mai verificatosi in questi tre anni, sarebbe l’attesa svolta dopo tutte le problematiche emerse e ancora non risolte dalmercato.

Distacchi e differenze - L’impresa non è semplice, vista la differente qualità degli organici e le riparazioni effettuate a gennaio da Thohir e Cairo, ma il Toro vuole giocarsi la chance contro una squadra che è ancora un cantiere aperto dopo gli arrivi di Shaqiri e Podolski (Brozovic è sbarcato ieri e oggi sarà in tribuna), mentre in classifica è distante solo 4 lunghezze. Ventura può sfoderare come unico volto nuovo il solo Maxi Lopez, atteso dall’incrocio da FarWest con il «rivale» Icardi, e si affida alle qualità Quagliarella per fare lo sgambetto all’Inter. Cosa che per altro non gli è mai riuscita in carriera (7 pareggi e 6 ko), ma c’è sempre una prima volta. «Il Torino ci può creare qualche problema - avverte RobertoMancini, che invece da allenatore non hamai perso contro Ventura e i granata -, ma spero che l’Inter sia padrona del campo. È arrivato il momento di cambiare: stiamo rincorrendo il terzo posto e non possiamo permetterci sbagli».

Tiene banco Osvaldo - Stessa filosofia da zero errori anima il Toro, che cerca il settimo sigillo dopo aver conquistato due vittorie e quattro pareggi nell’ultimo mese e mezzo. La striscia positiva ha permesso di chiudere l’andata con 22 punti e in piena linea di galleggiamento per l’obiettivo salvezza, ma ora serve il cambio di passo. Anche se solitamente le squadre di Ventura fanno meno bene nel girone di ritorno e finora l’unica eccezione è rappresentata dalla scorsa stagione, con quei 31 punti conquistati nella seconda metà del campionato che valsero il 7° posto finale. I ricordi si intrecciano alle variabili, come quella di dover gestire per la prima volta una stagione iniziata il 1° luglio (tradizionalmente quota 30 partite si raggiungeva a fine marzo). In più i ricambi promessi a Ventura non sono ancora arrivati, anche se oggi terrà banco Osvaldo. C’è l’accordo tra Toro e Inter, ma l’attaccante aspetta soluzioni più gradite. E allora, meglio pensare al campo.